Il fatidico momento è arrivato. Siamo entrati nel 2016 e, puntuale come ogni tassa, arriva il momento di pagare il canone RAI. Cosa c’è di diverso? Che questa volta il tutto arriverà direttamente in bolletta. Diciamoci la verità: forse con la sola eccezione di Ici, Imu e derivati, è la tassa che gli italiani pagano con più fatica ed evadono davvero volentieri, visto che alla fine ricade sulle spalle di appena due terzi della popolazione. Ecco quindi che, con lo scopo di recuperare qualcosa come due miliardi e mezzo di euro, cambia completamente il metodo di riscossione del canone televisivo, imposta che passerà dal versamento diretto attraverso conto corrente postale, banche, tabaccai e varie altre strade all’addebito sulla bolletta elettrica a colpi di 16,66 euro a bimestre. «Pagare tutti, pagare meno: è un grande principio di onestà e di etica – ha spiegato il premier Matteo Renzi che ha inserito il provvedimento nella prossima Legge di stabilità – Io ci credo e non mi rassegno all’Italia di chi si crede più furbo e non rispetta la regole: l’anno scorso ho pagato 113 euro con un bollettino postale, quest’anno ne pagherò 100 con accredito bancario e il prossimo anno scenderò a 95 euro».

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Promesse? Chi può dirlo, ma intanto arriva il dazio. Certo l’idea del governo non ha fatto altro che dare nuove armi a coloro che il canone non lo vogliono proprio per niente, come alcune delle più importanti associazioni di consumatori: «È sbagliato far ricadere il pagamento su tutti gli intestatari di un contratto di energia elettrica perché si dà per scontato che questi siano tutti in possesso di una tv – commenta Marco Pierani, responsabile dei rapporti istituzionali di Altroconsumo, organizzazione che sul suo sito proprio in questi giorni ha lanciato una petizione che chiede la cancellazione totale della tassa sulla tv – L’introduzione del canone Rai in bolletta comporterebbe inoltre una gran confusione per il consumatore: si finirebbe per non sapere più quanto effettivamente si paga per l’energia elettrica e per il cittadino sarebbe difficile orientarsi. Impensabile che la bolletta della luce, dove sono già presenti diversi oneri fiscali, cominci ad essere utilizzata dallo Stato per fare cassa». l’emendamento prevede che il canone RAI sia in 10 rate.

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Il pagamento sarà effettuato con la fattura bimestrale della bolletta elettrica, ma l’anno prossimo, per via dei tempi tecnici di adeguamento dei sistemi di fatturazione, il primo versamento avverrà “cumulativamente” dal primo luglio 2016. Un cambio epocale, ma in concreto come funzionerà? Cosa si deve fare se si è nella condizione di non pagarlo? E che multa è prevista in caso di evasione? E cosa succederà a Venezia, Treviso e Padova? Niente di diverso di quanto accadrà nel resto del Paese.

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LA NOVITÀ

1) Cosa deve fare chi vorrà essere in regola visto che non esisterà più il classico versamento entro gennaio?

Per chi ha sempre pagato cambierà tutto: nessun bollettino postale, ordine alla propria banca o versamento dal tabaccaio o sul conto corrente postale della Rai: l’addebito avverrà direttamente sulla bolletta elettrica e soltanto su quella relativa alla prima casa.

2) A quanto ammonteranno le rate? Alla fine si pagherà meno o più dell’anno scorso?

Si tratta di sei rate da 16,66 euro ciascuna sulle bollette emesse da uno qualsiasi dei gestori operanti in Italia (ad esempio, Enel, Sorgenia, Edison e così via). Il totale sarà di pochi centesimi al di sotto dei 100 euro, ma con uno sconto significativo rispetto ai 113,50 euro già versati per il 2015.

3) Con quale criterio verrà stabilito l’obbligo di pagamento, oltre naturalmente quello del possesso di un apparecchio televisivo?

Il possesso del televisore è naturalmente la condizione principale, ma il canone dovrà essere pagato anche se in casa si possiede un collegamento Internet di qualsiasi tipo: Adsl, fibra ottica, radio. Questo perché la Rai può essere vista anche in “podcast” o “on demand”.

4)  Ma se io il collegamento Internet lo gestisco utilizzando una sim card deve versare lo stesso la tassa?

Secondo le ultime informazioni, il collegamento al web tramite sim card, quindi attraverso la rete telefonica dati/cellulare, non dovrebbe comportare l’obbligo di pagare il canone.

5) Ma se io non possiedo un televisore, né un qualsiasi tipo di collegamento fisso Internet: cosa devo fare per essere esonerato dal pagamento?

L’addebito, a quel che sembra, arriverà per default e bisognerà intervenire con un’autocertificazione in cui si dovrà dichiarare di non possedere né tv né Internet. Il destinatario a cui mandare l’autocertificazione è, però, tutto da definire: la propria compagnia elettrica che è l’ipotesi più probabile, oppure la RAI o l’Agenzia delle Entrate a cui spetterà il compito di controllare eventuali morosi.

6) Quando entreranno effettivamente in vigore le nuove regole e che sanzioni sono previste?

Il cambio del sistema di pagamento è previsto a partire dal primo gennaio 2016. Attenzione invece alle sanzioni che saranno veramente pesanti: resta infatti confermata la previsione di una supermulta da 500 euro per chi non paga, anzi per chi dichiara il falso visto che sarà impossibile evadere. In sostanza, si tratta del quintuplo del canone, troppo secondo un gruppo di parlamentari Pd che hanno annunciato battaglia in Parlamento.

Gian Nicola Pittalis

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