Durante i primi anni della Facoltà Medicina vengono studiate materie scientifiche quali fisica, chimica, biologia. Materie nelle quali il processo matematico e la rigidità del metodo scientifico, che impone la ripetibilità dell’evento, non lascia spazio alle ipotesi. Resta inteso che l’intero mondo biologico è immerso nelle leggi della fisica e della chimica essendone, di fatto, il suo diretto prodotto.

Quando però si arriva a parlare dell’essere umano, in termini di malattia, cercandone la causa, ogni certezza scientifica crolla e si scivola nel calderone delle ipotesi. Le cosiddette “malattie” lasciano, il più delle volte, spazio ad ipotesi; dalle più credibili (tipo cibo, fumo, alcol) a quelle meno credibili sino a scivolare nelle genetica e poi nell’idiopatia (che traduce il termine “scientificamente sfortunato”). Dopo esami e studio di materie scientifiche arrivano ipotesi che non permettono di dare una risposta seria e compiuta al paziente in merito all’origine della sua malattia: sul perché un organo piuttosto che un altro. Sul perché un lato del corpo anziché un altro. Sul perché proprio in quel momento della sua vita.

Questo perché nel nobile obiettivo di curare l’essere umano spesso ci limitiamo a considerare solo la dimensione somatica, dimenticando quella mentale e quella emozionale. Eppure nella bellezza e nello splendore della nostra unità non è possibile che guarisca una parte senza che le altre due non siano, anch’esse, tornate in uno stato di armonia. La Medicina ha fatto grandi passi nella cura delle diverse malattie, anzi dei sintomi delle cosidette “malattie”. Passi che vanno rispettati, ma che tralasciano il valore, fondamentale delle altre due. Passi che, troppo spesso, si limitano a curare, soffocando, il sintomo senza preoccuparsi dell’eziopatogenesi della malattia.

le-5-leggi-biologicheA partire dagli anni ottanta, grazie ad un medico “curioso” come Ryke G. Hamer, è iniziata la rielaborazione della medicina secondo basi completamente diverse sino ad allora conosciute. Non si tratta di una medicina alternativa, ma è un vero e proprio sistema diagnostico e terapeutico che, a differenza della medicina sino ad allora conosciuta, tiene conto non solo del corpo ma dell’essere umano nella sua interezza, dei suoi vissuti, dei suoi pensieri, delle sue emozioni. La struttura di questa Nuova Medicina è composta dalle 5 Leggi Biologiche, tre delle quali sono verificabili al 100 % su qualsiasi paziente scelto a caso. Queste leggi scoperte da Hamer, permettono di verificare che le malattie si originano e si evolvono su tre livelli (psichico/emozionale, cerebrale e organico) e di diagnosticare e spiegare esattamente ogni malattia.

E che l’attivazione è sempre, inequivocabilmente e scientificamente dimostrabile, su di un piano biologico : è il correre di una gazzella al solo percepire un rumore. Non vi è mente, pensiero. Se la gazzella pensasse al rumore e quel rumore fosse un predatore, sarebbe la morte. Il cervello, di fronte ad un evento improvviso, si attiva e parte da solo, senza chiedere il permesso a nessuno, attivando un organo piuttosto che un altro. Secondo le 5 Leggi Biologiche la malattia non è altro che un programma speciale, biologico, e sensato della natura : è la risposta, la migliore, che l’organismo dà in situazioni di stress particolare (conflitto), insopportabile per la struttura umana, intesa nella sua interezza di psiche, mente e corpo.

I conflitti possono essere di territorio, sessuali, identità, perdita, paura, lotta per l’esistenza, svalutazione di sé, etc…
A partire dalle scoperte del dottor Hamer si è aperta una breccia nelle convinzioni della medicina, che ha condotto medici e ricercatori illuminati a considerare che la vera origine della malattia e la sua possibile guarigione risieda in una dimensione diversa da quella fisica, e che in quella fisica trova la sua espressione più “pesante”.
A intuire che ciò che chiamiamo emozioni, altro non sono che segnali elettrici, campi magnetici, microvoltaggi…prodotti dal cervello.

A comprendere che il sintomo non è un demone da sconfiggere ma un amico da accogliere e ascoltare per capire quale messaggio della nostra emotività non verbalizzata sta portando in coscienza.
E’ privo di ogni senso e dimostra ignoranza della materia pensare che non si debba fare “nulla”.

Al medico che decida di interessarsi di 5 Leggi viene chiesto di ristudiare tutto ciò che crede di conoscere in chiave “embriologica” e sensata. Di ristudiare l’intera medicina in chiave umana. Solo con queste nuove basi scientifiche è possibile procedere nell’analisi di un meccanismo comune a tutte le malattie, dal raffreddore ai tumori, semplice e sensato, ma soprattutto splendido e immediato come lo è la Natura che lo ha creato.

Infine questo nuovo modo di pensare inverte anche i dogmi del giusto e dello sbagliato, del colpevole e del giudice,: in Natura non esiste nulla di tutto ciò, ma solo un bipolarismo dominato da Vita e Morte, da Vitale e Mortale.

Ogni nostro gesto o evento, se visto sotto questa ottica, acquista un nuovo valore, se funzionale o meno all’adattamento alla Vita.

matteo penzoMatteo Penzo – Dottore Medico Chirurgo specialista in Anestesia e Rianimazione

Classe 1973, Medico Chirurgo, Specialista in Anestesia e Rianimazione. Per anni ha lavorato presso strutture ospedaliere private e pubbliche coltivando la passione d’individuare l’origine della malattia. Cercando oltre che di lenire il sintomo, di capirne il senso e indagarne la causa. Dopo anni di esperienza il Dott. Matteo Penzo decide di lasciare le strutture ospedaliere per dedicarsi ad un percorso di crescita personale fatto di studio e docenze. Da ormai tre anni il Dott. Penzo si dedica a corsi di formazione e seminari fornendo ai suoi alunni una nuova chiave di lettura utile alla decodifica del “fenomeno casuale della malattia” e della sua eziopatogenesi.

Pubbliredazionale

BOTTONE DALETH