“Dal nuovo Rapporto emergono un dato di soddisfazione legato all’efficacia delle cure e al forte allungamento dell’aspettativa di vita dei malati ed uno di preoccupazione per i costi da sostenere per la cura e l’assistenza di pazienti che si avviano sempre di più a diventare sostanzialmente cronici”. Lo sottolinea il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando i risultati dell’ultimo Rapporto Aids-Hiv diffuso dal settore Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica della Regione, che parla di nuove infezioni stabilizzate  attorno ai 320 casi annui dal 2002 al 2014 con un’età media aumentata negli anni, passando per i maschi da 33 anni nel 1990 a 42 nel 2014. La nostra rete infettivologica – fa notare il Governatore – è in grado di affrontare al meglio la situazione, erogando le cure più moderne e assistendo in ogni loro necessità i malati. Lo facciamo, e continueremo a farlo, gratuitamente, così come continueremo a investire in informazione e prevenzione”. “Il trend è però chiaro: garantire a queste persone una vita lunga e il meno limitata possibile costerà sempre di più, perché la cronicizzazione è sempre più evidente, per fortuna aggiungo io, e le risorse necessarie aumenteranno pressochè di anno in anno. Una prospettiva reale, anzi certa, che, in una fase di tagli nazionali delle risorse, indistinti tra chi fa bene come il Veneto e chi crea buchi e inefficienze, ci preoccupa non poco”. “Servono nuove risorse nel Fondo Sanitario Nazionale – conclude Zaia – non tagli. Con questi non si curano a dovere né i malati di Aids, né i sieropositivi, né tutti i pazienti, come quelli oncologici, la cui patologia necessita di cure lunghe e costose”.

Alessandra Fraschini

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