Tra le novità di quest’anno, si canta e si balla con i ragazzi di ART FACE e la terza prova degli “afFI(a)TAti”, guidati magistralmente da Mirko Artuso. La 32° edizione della Stagione di Prosa del Teatro Eden di Treviso, propone un ricco cartellone con spettacoli che abbracciano tutti i generi teatrali ed è organizzata dal Comitato provinciale della Federazione Italiana Teatro Amatori – Fita, con il patrocinio di Regione del Veneto, Fita regionale, con il supporto di Teatri S.p.A. e il contributo della Città di Treviso.
Dopo i primi due appuntamenti, un piacevole viaggio nel 1751 segnerà la terza tappa della manifestazione, il 24 ottobre, quando Treviso Teatro metterà in scena “Massa paroni (par un servidor)” dove una sgangherata compagnia di giro è alle prese con un brillante Goldoni. Divertente salto nella commedia brillante, poi, il 7 novembre con “Benportante sposerebbe affettuosa”, della compagnia Commedianti di Marca. Un’insolita proposta di matrimonio riserverà esilaranti sorprese e colpi di scena. Il cartellone in abbonamento proseguirà il 14 novembre con una storia che contrappone la vecchiaia alla gioventù, La Vittoriese del teatro veneto metterà in scena “I lazzaroni” di Eugenio quest’anno, stravolgendo e cogliendo di sorpresa gli ormai affezionati spettatori. Palmieri. Questo è solo un assaggio di quanto Fita è riuscita a mettere in rassegna. I colpi di scena continueranno per tutto il mese di novembre fino a chiudersi prima del 5 dicembre con la “Cena Fatale”, con un salto nel passato raccontato da quattro vinti della storia che impartiranno lezioni agli spettatori.  Sempre più importante è la collaborazione con gli istituti scolastici della provincia. Per il terzo anno, infatti, oltre 100 ragazzi delle scuole medie avranno la possibilità di vincere 10 buoni libro partecipando al concorso “giovani critici” che li vedrà impegnati, dopo la visione di uno spettacolo in cartellone a produrre un loro elaborato scritto a commento dello spettacolo visto. Sei gli istituti scolastici coinvolti per una collaborazione che sta sempre più crescendo nel tempo. Anche i ragazzi degli istituti superiori avranno il loro spazio, formando una giuria permanete che assegnerà un premio speciale al miglior spettacolo in concorso. Sabato 13 dicembre nel corso della serata di gala che concluderà la stagione saranno assegnati i Premi “Vaina Cervi” 2015 (sesta edizione) allo spettacolo e agli interpreti migliori della rassegna, oltre al Premio Giuria Giovane sarà messo in scena dagli afFI(a)TAti, diretti quest’anno da Mirko Artuso (Teatro del Pane) una rivisitazione in chiave moderna de “La Bancarotta” di Carlo Goldoni. Crescono intanto i seguaci dei social di questa federazione di attori dilettanti (tutti i link si possono trovare su www.fitatreviso.org) indice che il pubblico richiede sempre nuove idee e nuove proposte che appaghino “l’esigenza” di un teatro fuori dagli schemi e libero dagli standard del classico. <<Abbiamo lavorato molto sull’idea di attirare i giovani a teatro (che rispondono molto bene e non per nulla abbiamo aperto con un musical) – racconta la presidente Bianca Dozzo – ma purtroppo l’unico problema è che quando si cerca di dare alla gente qualcosa di diverso dagli schemi si rischia di avere un pubblico scarso e un costo alto. Ma questo non ci fermerà perché il futuro dobbiamo andarlo a prendere con le nostre mani insieme ai giovani cercando la loro energia e curiosità>>. La collaborazione con i sei istituti (erano solo due all’inizio) diventa quindi una carta importante. <<Continueremo su questa strada – conclude Dozzo – perché stanno scoprendo il teatro, scoprono che gli piace e questo ci permette di avere buone speranze per il teatro amatoriale che è il modo migliore per far conoscere anche ai più giovani quest’arte. Ma non vorrei che il termine “amatoriale” fosse limitativo dal momento che la qualità è pari a quella dei professionisti>>.

24 ottobre Treviso Teatro di Preganziol

Massa Paroni (par un servidor)
Canovaccio di Treviso Teatro
La prima espressione del teatro professionistico in Europa arrivò con l’avvento della “Commedia dell’arte”, di cui fu maestro indiscusso il veneziano Goldoni. Una novità per l’epoca sconvolgente fu l’entrata in palcoscenico delle donne e non più di interpreti maschili in abiti femminili, reliquie antiche del teatro greco-romano. Ecco che “Massa Paroni” racconta come nascevano le messe in scena di queste compagnie, come lavoravano, come vivevano e come venivano accolte le attrici. Ambientato nel 1751, la “Compagnia dei virtuosi” è alla ricerca di un nuovo lavoro da allestire dopo l’ultima rappresentazione della quaresima che ha lasciato il gruppo senza un soldo in tasca. Riuscirà il capocomico Fortunato da Treviso, nonostante i divieti della Chiesa, a mettere in scena il “Servitore di due padroni”? Solo assistendo allo spettacolo si avrà una risposta, rivivendo in prima persona le situazioni comiche e paradossali tipiche del tempo. Forse, dopo 250 anni, scopriremo che le cose non sono così cambiate.

7 Novembre Commedianti di Marca di Treviso

Benportante sposerebbe affettuosa
Di Emilio Caglieri
I “manicomi” non esistono più. Sono stati chiusi anche perché spesso vi erano ricoverate persone che non avevano alcun disturbo ma l’unico torto di non pensarla (politicamente parlando) come il resto dei cittadini. Ecco allora uno di loro, Dante Damiani, rinchiuso in quelle che un tempo altro non erano che luoghi di reclusione in cui i “pazienti” erano abbandonati a se stessi e imbottiti di farmaci e curati con elettroshock, che, un po’ per solitudine, un po’ per sfuggire alla routine quotidiana, si inventa di mettere su un giornale l’annuncio per una proposta di matrimonio. Ne nascono una serie di equivoci e situazioni paradossali dove la conoscenza con alcune “affettuose” si intreccerà con le vicende familiari (a volte non del tutto “pulite”) di Dante, in uno spaccato storico che ci riporta nell’immediato dopo guerra fatto di contrasti politici, scioperi e rivoluzioni popolari.

14 Novembre Vittoriese del teatro Veneto di Vittorio Veneto (TV)

I Lazzaroni
Di Eugenio Ferdinando Palmieri
Giovani e anziani, vecchi e bambini, come cantava Guccini. Una contrapposizione che fa da filo conduttore in questa piece teatrale ambientata in una cittadina veneta senza nome ma che potrebbe trovarsi ovunque (all’ombra delle Dolomiti o affacciata all’Adriatico) che narra con umorismo e ironia il rimpianto e la nostalgia dei tempi che furono rimpianti da persone che si lasciano andare ai ricordi degli anni verdi della loro vita. 19 personaggi descrivono avventure, gli amori di quando erano giovani spacconi senza paura di niente, allegri, scanzonati senza preoccupazioni per un domani che a loro sembrava distantissimo. Alcuni ricordano e sorridono, altri vivevano quasi al limite della legalità; ma ora tutti sono invecchiati, sono stanchi, pieni di dolori e malati di nostalgia. Ma ancora non si sono arresi e un colpo di scena riscatteranno le loro malefatte di gioventù anche continuando a vivere controcorrente. Ma davvero tra vecchi e giovani c’è questa abissale differenza se l’animo resta quello di un giovincello?