Assedio dei risparmiatori alla Bpvi di Castelfranco. Ieri una  sessantina di persone ha tentato di occupare la filiale, bloccando gli impiegati. Dopo un tentativo avvenuto nei giorni scorsi alla Veneto Banca di Montebelluna, è toccato alla Banca Popolare di Vicenza, ovvero all’ex Popolare di Castelfranco Veneto. Ieri i comitati dei risparmiatori e azionisti che hanno perso tutto nel tracollo delle banche venete hanno tentato di “occupare” la sede BpVi di Castelfranco. Sino al 2000 a Castelfranco aveva sede la Banca Popolare di Castelfranco poi assorbita nell’istituto bancario che faceva riferimento a Zonin. Moltissime delle azioni azzerate sono passate di generazione in generazione, e migliaia di correntisti e azionisti si sono ritrovati da un momento per l’altro con carta straccia. Oltre il danno la beffa: azioni ridotte a zero, ma rimane il mutuo che poteva essere ripagato dai proventi. E ieri la scelta di occupare la filiale. La rabbia è tanta: ci pensano i carabinieri a tenere calmi gli animi. Gli ingressi vengono centellinati, praticamente bloccati dalle 10.30 in poi quando si capiscono le intenzioni dei manifestanti che con la scusa di fare un bonifico al coordinamento delle associazioni di risparmiatori di don Enrico Torta avrebbero “presidiato” l’interno dell’istituto. Ce la fanno solo in sei-sette. Anche gli impiegati usciti per la pausa caffè, rimangono fuori: potranno rientrare solo dopo mezzogiorno quando il gruppo di sessanta-settanta persone si è ormai assottigliato. Problemi anche per prestare soccorso ad una correntista che ha avuto un leggero malore: «Denunceremo la banca per sequestro di persona», dichiara l’avvocato Andrea Arman in rappresentanza dei comitati, «si sono limitati a farla sedere per terra, anziché permetterle di uscire”. L’esasperazione ormai ha superato ogni limite.