Caldo africano, ozono alle stelle e picco dei ricoveri come mai era accaduto. 700 pazienti in più dal 15 giugno ricoverati al Ca’ Foncello.

L’inquinamento per il terzo giorno consecutivo in città a Treviso è fuorilegge. L’estate è caratterizzata dal clima rovente e da un boom di accessi al Pronto Soccorso del Ca’ Foncello di Treviso. Centinaia di pazienti in più rispetto all’anno scorso si sono rivolti alla struttura dal 15 giugno al 1° agosto. A confermalo sono i dati della Uls cittadina. Nel 2016 sono stati seguiti 11.400 pazienti, quest’anno ben 12.700. Una crescita non imputabile esclusivamente al caldo, anche se negli ultimi giorni, con l’arrivo dell’anticiclone “Lucifero” e temperature sopra i 43°, sono in aumento i ricoveri per scompenso cardiaco, insufficienza renale e disidratazione.

Problematiche che riguardano soprattutto gli anziani, una delle categorie più a rischio insieme a coloro che lavorano sotto il sole. Ieri sera, intorno alle 18, due lavoratori trevigiani si sono sentiti male e sono stati trasportati d’urgenza al Pronto Soccorso per un sospetto colpo di calore. «Da lunedì ad oggi però la media è rimasta sui 240 accessi giornalieri, come in passato» spiega l’azienda sanitaria trevigiana. Ma l’allerta è massima e il piano di anti-caldo dell’Usl 2 è in funzione per fronteggiare la settimana più torrida dell’anno e ridurre al minimo i rischi per la salute della popolazione.

Agli effetti del caldo vanno aggiunti purtroppo quelli dell’inquinamento. Martedì, sotto la spinta di “Lucifero” e della totale assenza di precipitazioni l’ozono aveva iniziato a far registrare i primi picchi allarmanti, superando la soglia di legge del 180 microgrammi ma solo per due ore e per pochi microgrammi. Da due giorni però la situazione si è aggravata. Giovedì l’ozono ha raggiunto un picco di 256 microgrammi (aria pessima) rimanendo però per ben sei ore sopra la soglia di legge in regime di aria “scadente”. E ieri la situazione si è ripetuta, la centralina Arpav di via Lancieri di Novara ha rilevato infatti una crescita dei livelli di ozono sopra la soglia dei 180 microgrammi dalle 13, proseguita in continua scesa per tutto il pomeriggio superando la quota dei 240 microgrammi già alle 14. Se l’analisi dei dati confermerà che nel capoluogo si è superato ancora il valore limite medio sulla base delle otto ore a Treviso potrebbe scattare lo stato di attenzione che impone, se l’emergenza prosegue, di attuare provvedimenti. Quali possano essere è difficile a dirsi visto che il caldo proseguirà fino a domenica e il problema ozono coinvolge tuttora tutta la pianura padano – veneta. Per difendersi dalla canicola i medici consigliano di bere molta acqua, prediligere piatti a base di frutta e verdura, non esporsi al sole nelle ore pomeridiane, tenere chiusi gli infissi di giorno e arieggiare casa al calar della sera.