Sono oltre mille i portatori di pacemaker e defibrillatore impiantabile seguiti a distanza dall’unità di Cardiologia dell’Ospedale di Conegliano. Un traguardo importante reso possibile grazie ai moderni strumenti della telemedicina.

“Si tratta di un traguardo significativo – afferma soddisfatto il direttore del reparto, Roberto Mantovan (nella foto mentre applica un pacemaker) – che pone la nostra Cardiologia, in quest’ambito, tra i primi posti a livello nazionale. L’attività di telemonitoraggio è iniziata sin dal 2009; da allora tutti i pazienti che si sottopongono ad impianto di pacemaker o defibrillatore impiantabile ricevono alla dimissione degli strumenti (trasmettitori) che consentono di monitorare il funzionamento del dispositivo applicato e trasmettere i dati alla nostra unità operativa”.

In questo modo – spiega il primario – è possibile controllare a distanza i parametri tecnici dei dispositivi, per esempio lo stato di carica della batteria e il regolare funzionamento dei cateteri, registrando precocemente eventuali malfunzionamenti. In molti casi  si possono controllare anche eventi clinici che può subire il paziente, in particolare l’insorgenza di aritmie (alterazioni del ritmo del cuore), potendo così procedere precocemente con l’effettuazione della diagnosi e la somministrazione della terapia adeguata”.

I dati che giungono dai pazienti sono monitorati settimanalmente presso l’ambulatorio di Cardiologia da un’équipe costituita da personale esperto infermieristico e tecnico, coordinato dai cardiologi.

infermiere telemedicina

“La telemedicina – ricorda ancora Mantovan – consente prima di tutto un più attento controllo (tecnico e clinico) dei pazienti portatori di dispositivo impiantabile (pace maker, defibrillatore impiantabile), ma anche una riduzione delle visite di controllo routinarie. Ogni paziente riduce di circa il 50% le visite di controllo con evidenti e significativi vantaggi sia per il paziente che per il Sistema sanitario. Il paziente riceve periodicamente a domicilio il rapporto di regolare funzionamento del dispositivo; se vengono rilevate anomalie, viene convocato per i provvedimenti tecnici o clinici del caso”.

“Massima soddisfazione – commenta il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi – nel constatare che la rete cardiologica dell’Ulss 2 è tra le più qualificate e può contare su professionisti di grande valore”.