INTERVISTA  AL DOTTOR D’ALOJA VOLONTARIO DELLA ONLUS

Care & Share è una Onlus che sostiene circa 5000 bambini bisognosi dell’India sudorientale, più precisamente della città di Vijayawada. L’organizzazione Non Governativa di cui parliamo gestisce due orfanotrofi, diverse scuole e molti progetti attivi e totalmente finanziati dalla raccolta fondi che avviene costantemein vetrina - careandshare (1)2nte in Italia. Inoltre, grazie ai suoi volontari, agisce attivamente con i bambini abbandonati, offre assistenza medica a quelli disabili o ai sieropositivi, crea posti di lavoro per gli adulti, informa sulla prevenzione dentale, garantisce una formazione adeguata e molto altro. Anche se da poco piange la scomparsa di Carol Faison, la sua fondatrice.
Il Dottor Ugo D’Aloja di Mestre, specialista in Ortodonzia, in Odontostomatologia e volontario Care & Share, grazie alle sue precedenti esperienze all’interno dei campus, ci racconta i progetti attuati dalla Onlus.
Uno degli obiettivi delle strutture di Care & Share, attive in India, è quello di diventare autosufficienti e quindi indipendenti dall’esterno, in quale modo?
Molti immaginano che gli orfanotrofi siano semplicemente degli edifici, ma la realtà è molto diversa. Le due strutture attive sono dei veri e propri campus, uno di 6 ettari e uno di 10, dove sono presenti stalle con mucche, bufali, maiali, galline, stagni con pesci e anatre. L’idea è quella di essere indipendenti per ovviare ai problemi dovuti alla forte oscillazione che le materie prime subiscono, infatti, oltre agli animali e alle stalle vengono gestite delle risaie e costruiti dei pozzi per poterle coltivare. Va ad aggiungersi una sartoria che producendo vestiti e grembiuli per i bambini, insieme a ciabatte e scarpe, procura lavoro a circa 100 dipendenti.
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La Onlus, oltre alle cure mediche e al sostegno economico, pensa anche al futuro dei bambini con cui entra in contatto?
L’adozione a distanza è un sistema di sostegno economico che permette al donatore di aiutare il bambino adottato fino alla fine della scuola dell’obbligo, che in India corrisponde al raggiungimento della seconda superiore. Per questo sono state fondate scuole dove i bambini si recano ogni giorno a imparare e a crescere.
La possibilità di continuare gli studi fino all’università esiste, sono infatti presenti delle case alloggio che ospitano gli universitari in modo da dare loro la sicurezza di un luogo dove vivere durante i loro studi. La formazione è sicuramente il percorso più intelligente per permettere ai bambini che aiutiamo di crearsi il futuro che si meritano.
La crisi in Italia ha effettivamente inciso sul lavoro di Care & Share?
È esatto, la crisi nel nostro paese ha influenzato
il bilancio delle donazioni poiché le famiglie italiane, facendosi i conti in tasca, si sono rese conto di essere in difficoltà ad adottare un bambino a distanza. Per questo motivo noi volontari, dentisti e pediatri ma anche coloro che vogliono rimboccarsi le maniche e aiutare senza avere competenze mediche, cerchiamo di valorizzare ogni nostra visita in India e di dare tutto il sostegno possibile ai bambini che aiutiamo.
Lei è stato diverse volte in India ed è nuovamente in partenza, ma per chi non ha la possibilità di andare fisicamente ai campus quali sono le modalità per aiutare e sostenere i progetti di cui ci ha parlato?
L’adozione a distanza attraverso Care & Share è la strada per conoscere un bambino indiano permettendogli di crescere grazie all’istruzione e alle cure mediche, ma esiste anche la possibilità di destinare il 5×1000 o di una libera donazione per aiutare economicamente la Onlus e tutti i suoi progetti attivi in India. Ovviamente ogni informazione può essere trovata sul sito www.careshare.org .
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Erika Marchi