Il casinò di Venezia subisce la scure dei tagli. L’assessore al bilancio Michele Zuin: «Obiettivi precisi per riequilibrare i conti. Abbiamo dato alla dirigenza del Casinò una serie di obiettivi precisi da raggiungere per riequilibrare i conti e che andranno inseriti nel piano industriale della casa da gioco. Da parte del Comune intanto, continueremo le operazioni già annunciate per mettere in equilibrio la società».

L’assessore conferma che Ca’ Farsetti segue da vicino l’attività della nuova dirigenza della casa da gioco, ma è pronta a chiedere in tempi brevi quel piano di razionalizzazione già preteso dal commissario Zappalorto. «Confermiamo che l’obiettivo di prospettiva è la concentrazione di tutte le attività e gli asset patrimoniale nella Casinò di Venezia Gioco, sciogliendo la Cmv spa, ma ci vorrà un po’ di tempo, perché è un’operazione che passa obbligatoriamente dalla vendita dei terreni del Quadrante di Tessera».

Il futuro della società si basa anche sull’operazione sull’ex sede del Casinò al Lido, riaffidando alla società oltre che la nuda proprietà anche l’usufrutto e consentendole così di mettere le mani sugli affitti relativi all’attività congressuale della sede, che serviranno in futuro a coprire i debiti. Un’operazione possibile, questa, solo dal dicembre 2017 in poi. In ogni caso, anche per la Cmv spa, come per la Casinò Municipale di Venezia Gioco, vale la clausola di salvaguardia stipulata con il Comune, che obbliga l’Amministrazione a intervenire in caso di rischio di tracollo.

Perché il futuro di questa società, legata all’andamento del settore immobiliare e al pesante carico di debiti, resta comunque a rischio. C’è poi da risolvere il problema delle relazioni sindacali che non sono partite con il piede giusto con il nuovo direttore generale Eros Ganzina, con il rifiuto di sindacati, come la Cgil, di sedersi al tavolo della trattativa. «Avevamo sperato che il nuovo direttore generale», ha recentemente dichiarato il segretario della Cgil, Salvatore Affinito, «fosse l’uomo capace di imprimere un nuovo slancio al Casinò di Venezia, perché finalmente competente del settore, con esperienze internazionali da importare in casa nostra. Capiamo oggi che ci troviamo di fronte a un problema grande come una casa: il nuovo direttore generale non è avvezzo al diritto del lavoro di questo Paese».

Un clima che in questi ultimi mesi si sta cercando di migliorare per varare il nuovo piano.

Gian Nicola Pittalis

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