“Le imprese a guida femminile sono un motore di sviluppo e una garanzia di benessere aziendale e sociale”. E’ quanto ha ribadito l’assessore al lavoro e alle pari opportunità del veneto, Elena Donazzan, ospitando venerdì 25 gennaio a Palazzo Balbi la riunione del consiglio nazionale di Aidda, l’associazione delle imprenditrici e dirigenti d’azienda, guidata da Maria Claudia Torlasco, attiva dal 1961 e che rappresenta un migliaio di imprese ‘in rosa’ nella penisola.

“Una recente indagine curata dalla consigliera di parità del Veneto e dalla Regione Veneto – ha ricordato Donazzan – ha dimostrato che le imprese a guida femminile sono meno esposte al rischio fallimento, hanno una conduzione manageriale più efficiente e investono di più nel benessere aziendale.  Per questo sono una fautrice delle politiche di conciliazione tra vita e lavoro: non credo nell’imposizione delle ‘quote rosa’ ma in una cultura che valorizzi l’apporto che le donne sanno e possono dare, nella vita come nel mondo del lavoro”.

“Una cultura della reciprocità e della collaborazione – ha aggiunto l’assessore – che potrà affermarsi nella misura in cui anche le donne sapranno fare squadra, tra imprese, nei luoghi di lavoro, e nel più ampio  spazio delle relazioni politiche, sociali e culturali”.

Le imprese ‘in rosa’ in Veneto sono 60.134, pari al 24,2% delle 248,531 aziende del territorio regionale. “E chiedono – come riassume Edy Dalla Vecchia, imprenditrice di Sandrigo del settore metalmeccanico e presidente regionale di Aidda – più visibilità e la possibilità di ‘fare rete’ per condividere innovazione, formazione e buone pratiche.”

Se in campo nazionale le imprenditrici di Aidda appoggiano con convinzione la proposta di prorogare per altri tre mandati la legge Golfo-Mosca (legge 120/2011) che ha introdotto l’obbligo di rispettare le quota rosa nelle imprese pubbliche e partecipate, per le imprenditrici del Veneto è altrettanto prioritario investire in flessibilità e conciliazione dei tempi, nonchè in iniziative di promozione associativa, autostima e consapevolezza in modo di riuscire a dare voce e rappresentanza al ‘fare impresa’ declinato al femminile.

“In Veneto una donna su tre è laureata, mentre il rapporto scende a uno su quattro per i maschi. Le donne in Veneto sono in media più colte dei loro colleghi– ha affermato Sandra Miotto, consigliera di parità del Veneto – ma faticano a fare carriera più degli uomini, e scontano stipendi inferiori a parità di ruolo: nelle grandi aziende, con più di 100 dipendenti, le donne dirigenti sono il 21 per cento del totale.  Una percentuale in aumento del 5 per cento rispetto al 2015. Ma, oggi come ieri, continua a pesare il problema dei carichi familiari. Tra le lavoratrici madri, una su quattro lascia il lavoro dopo il parto”.

Come aiutare il percorso verso le pari opportunità in azienda e nei luoghi di lavoro? “Flessibilità contrattuale e strumenti di welfare aziendale per conciliare i tempi di vita e di lavoro sono il primo valido aiuto”, ha concluso Sandra Miotto, presentando  il nuovo Vademecum per lavoratori e aziende, realizzato in collaborazione con l’Ispettorato interregionale del lavoro, Regione veneto, Confprofessioni e Coldiretti e rivolto ad aziende e lavoratori/lavoratrici per aiutare a conoscere le opportunità e gli strumenti di flessibilità offerti dai diversi contratti di lavoro.

A ricordo dell’incontro veneto l’assessore regionale ha dotato alle consigliere nazionali di Aidda un libro sulla Grande Guerra “perché è stato il momento fondativo della nazione” e il dossier  fotografico “Il Veneto in ginocchio” per invitare aziende e imprenditrici a continuare ad essere solidali con la montagna veneta devastata dal maltempo di fine ottobre.