Il numero di profughi entrati nei mesi scorsi nei centri d’accoglienza dei Comuni è sempre in aumento, tanto da indurre alcuni paesi a pensare quali possano essere le mansioni di impiego dei giovani africani in arrivo in Italia.

Il Comune di Dolo, con la sua portavoce e assessore Carlotta Vazzoler ha voluto così introdurre il discorso: “Vorremmo prendere spunto dalla Costituzione per sottolineare come il nostro spirito di accoglienza parta da lontano. Il fenomeno della migrazione, che in breve tempo ha assunto dimensioni globali di grande rilievo, non può essere ignorato e non possiamo farci da parte”.

E sull’onda Vazzoler continua: “Chi viene ospitato conosce le regole di questa ospitalità. Se non le rispetta, sa che la legge dovrà seguire il suo corso. Nessuno può essere esonerato dal rispetto delle norme e di quel principio di legalità sul quale si basa e si deve basare il nostro vivere sociale.”

L’assessore ha poi voluto introdurre il discorso sul progetto-lavoro del comune di Dolo: “I lavori socialmente utili a cui i migranti si sono resi disponibili sono la testimoniana di questo volere. A fronte di una accoglienza e della possibilità di riappropiarsi di un’identità, si mettono a disposizione impegnandosi gratuitamente in lavori di pubblica utilità a favore della comunità ospitante, per intraprendere quel cammino di inclusione sociale per chi resterà”.

Intanto i Comuni limitrofi stanno cercando di trovare una soluzione che in un certo modo possa somigliare a quella di Dolo.

Matteo Venturini

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