Effetti della siccità in un campo (foto d'archivio)
Effetti della siccità in un campo (foto d'archivio)

Emergenza siccità nella Marca. Ats scrive a tutti i sindaci invitandoli allo stop agli sprechi d’acqua. I primi mesi del 2017 sono stati davvero poco piovosi con cali fino al 37 per cento rispetto alla media. I sindaci sono invitati a scrivere subito le ordinanze per contenere le emergenze acqua. Il divieto è di bagnare orti e giardini e lavare l’auto. Valdobbiadene e Treviso città fra le zone più colpite. Stanno meglio Castelfranco e Oderzo. Solo ad aprile ci sono state registrate piogge sufficienti al fabbisogno idrico. E i sindaci devono essere pronti a ridurre ancora l’utilizzo dell’acqua potabile. A chiederlo è Ats, che ha annunciato ieri l’invio di una lettera alle amministrazione trevigiane per segnalare la carenza d’acqua in previsione dei mesi estivi. Dopo un 2016 con poca pioggia e pochissima neve, il 2017 si sta configurando come un anno record (in negativo) da questo punto di vista, con precipitazioni dal 12 al 37 per cento in meno rispetto alla media degli ultimi 23 anni. Le ordinanze di utilizzo dell’acqua potabile per usi diversi da quelli strettamente necessari dovrebbero essere pubblicate dai vari Comuni nelle prossime settimane, ascoltando l’allarme lanciato dal presidente di Ats Raffaele Baratto. La situazione è critica, serve la collaborazione di tutti. Raramente, nella Marca, aveva piovuto così poco. I dati ufficiali, pubblicati e certificati da Arpav sul proprio sito, dicono per esempio che nel capoluogo dal primo gennaio al 31 maggio 2017 sono caduti 295 millimetri d’acqua, circa il 36 per cento in meno rispetto alla media del periodo 1994-2016. Il caso Treviso. Sul fronte acqua la situazione è calda già da tempo, da quando cioè sono state recapitate le bollette con i relativi aumenti. I residenti del capoluogo in molti casi si sono lamentati perché, a fronte di importi aumentati, non partono i lavori, soprattutto quelli per l’allacciamento alla fognatura, nel loro quartiere. Ats cura le manutenzioni e le reti fognarie e degli acquedotti in 52 Comuni trevigiani oltre a Treviso.