OperaiaStalkingUn’operaia di un’azienda cittadina alla Stanga ha denunciato il suo capo per stalking in seguito alle sue avances  e ai suoi comportamenti volgari e inopportuni in orario di lavoro. La donna, una trentenne, lavora sul posto dal luglio 2014 e da subito il titolare era passato all’assalto, prima con complimenti sul suo aspetto fisico poi con attenzioni eccessive che sono presto sconfinate in frasi volgari e offensive. Ma la situazione è presto peggiorata: dopo i secchi “no” della donna, il datore di lavoro ha deciso di “punirla” affidandole mansioni di fatica inadatte a lei, come spostare scatoloni che pesavano fino a 70 chilogrammi. Il culmine quando, dopo il novembre 2014, la donna smette di percepire lo stipendio e alla richiesta di spiegazione si sente rispondere: “Se vuoi prendere i soldi devi tornare a lavoro in minigonna e senza mutande”. La donna ha cominciato a soffrire di malesseri fisici e psicologici, crisi di panico e di pianto e infine, con l’aiuto del Sils, il sindacato guidato da Vittorio De Rosa, ha sporto denuncia contro il titolare alla stazione dei carabinieri di Montagnana.

Marco Mattiazzo