Aspetti l’elefante e arriva il topolino. Le prodezze di Cristiano Ronaldo per una sera vanno in solaio e, nella notte di Saint Etienne trovi un’Islanda capace di bagnare l’esordio alla fase finale degli Europei con un pareggio sorprendente. Un’isola in festa che ha scoperto il calcio: 30mila biglietti acquistati per le tre partite della squadra di Lagerback, quasi il 10% della popolazione. Tutti pazzi per l’Islanda che sul mercato vale un terzo di Cristiano Ronaldo. Una sorpresa in negativo. I bookmakers avevano pronosticato almeno un gol all’esordio e, invece, l’attaccante del Real Madrid è rimasto all’asciutto. Ma Cristiano Ronaldo è stanco: è solo la brutta copia del giocatore che contende a Messi la palma del migliore. Nella notte in cui raggiunge quota 127 presenze la sua stella non si accende. Si dà da fare, ma non lascia mai il segno. Non fa gol, ma, soprattutto, le sue accelerazioni restano un’utopia. Non incide come è abituato a fare. Manca solo Cristiano Ronaldo a un Portogallo che gioca bene, ma non riesce a concretizzare; lì davanti manca la stoccata vincente. Non basta quella di Nani al 21’ del primo tempo che monetizza un fraseggio spettacolare in velocità. Non basta perché i rossoverdi non riescono a chiudere e, nella ripresa, la difesa si addormenta: al 5’ Vieirinha lascia solo Birkir Bjarnason in area e l’ex pescarese non perdona, trafiggendo Rui Patricio di destro. Apoteosi per il popolo islandese. Il Portogallo si rimbocca le maniche e va all’assalto, ma non ha la brillantezza del primo tempo. La squadra di Lagerback soffre nella ripresa, finisce alle corde, ma riesce sempre a cavarsela. Il portiere Halldorsson è goffo, ma si rivela un ostacolo insuperabile. La cenerentola di Francia 2016 impone il pari al “Brasile d’Europa”. La seconda sfida in programma il 18 giugno a Parigi contro l’Austria sarà decisiva, da non fallire per un Portogallo che spera di vedere il vero Cristiano Ronaldo. L’Islanda fa festa: poca qualità, ma tanto cuore e una buona organizzazione di gioco. Dopo aver lasciato a casa l’Olanda nel girone eliminatorio, spera di stupire ancora per scrivere un’altra pagina di storia. Ogni tanto anche un topolino può sgambettare l’elefante.

Gian Nicola Pittalis

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