Un vero affare per Treviso la Novantesima Adunata degli Alpini, che voleva celebrare i Cento Anni della Grande Guerra. L’Adunata del Piave. Record di presenze, centomila a sfilare in città. 500 mila e più le persone arrivate nel capoluogo della Marca per salutare la grande sfilata.

Tante le feste, le bancarelle, i concerti, le grigliate, fiumi di birra e vino. Una città trasformata in una grande festa di popolo. Ma anche festa fatta di rischi. Furti, borseggi sequestri, malori, qualche rissa, qualche alpino finito in ospedale, qualche bravata a luci rosse.

E c’è chi è pure finito nel Sile perché troppo brillo. E’ accaduto ad un alpino bellunese. Che è stato prontamente salvato. L’episodio è accaduto la notte tra sabato e domenica. La penna nera, complice le abbondanti bevute, vino e birra, stava transitando all’altezza di Ponte De Gasperi. I pompieri lo hanno recupero e consegnato al 118. Ma una volta steso sulla lettiga, l’uomo ubriaco ha storto un braccio a un operatore sanitario per svincolarsi. Così alla fine è stato chiamata la polizia che lo ha identificato.

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Suem sotto pressione. Anche nella giornata di ieri, numerosi interventi del 118. Oltre un centinaio le persone trattate nei posti medici avanzati a causa di malori, cadute e abbondanti bevute con una media di un intervento ogni 9 minuti. Diciannove le ambulanze dislocate in città. Decine i coma etilici, due gli infarti seri: un alpino di 73 anni soccorso ieri nalle 8.20 a Fiera, ed un altro alle 19. Entrambi sono stati ricoverati al Ca’ Foncello. Complessivamente nella tre-giorni (dati provvisori) oltre 300 interventi con l’ambulanza, 37 ricoverati.