Dopo due mesi dedicati ai tifosi uomini, con l’intervista al leader della curva Paolone, e poi quella al “Presidente” della Gioventù Gialloblu, in Notizie Plus di Febbraio debutta finalmente una grande rappresentante del tifo femminile: Ilaria, colei che accompagna le Pantere a colpi di tamburo.[s2If !current_user_can(access_s2member_level1)] …READ MORE[/s2If][s2If current_user_can(access_s2member_level1)]

WhatsApp Image 2017-01-27 at 16.11.06Nome: Ilaria Fritz

Professione: Massoterapista

Soprannome:  Ila la “Tamburista”

 

Ilaria, ci racconti la tua storia d’amore con il volley?

Io ho sempre seguito la pallavolo femminile: ricordo bene, ad esempio. quando la SPES Conegliano arrivò in A1. Il volley è la mia prima passione sportiva: ho giocato per anni, e quest’anno ho ripreso a giocare in un campionato amatoriale CSI, qui a Montebelluna.

Qual è il bello della pallavolo?

Io penso che il bello della pallavolo sia che è uno sport “giusto”. Mancando in modo assoluto ogni sorta di contrasto uno contro uno, il volley è lo sport di squadra per eccellenza. E poi è uno sport ancora molto umano, in grado di appassionare chiunque: queste ragazze non fanno le star, dopo ogni partita si prendono del tempo per parlare col pubblico, per scattare una foto, per farlo sentire coinvolto. Nel volley, poi, a nessuno interessa dar contro alla squadra avversaria: si pensa solo ed esclusivamente a supportare la propria squadra.

Com’è fare la “tamburista” in curva?

Di base io prendo il là da chi decide il coro: ogni coro ha la sua sequenza, che io ho memorizzato e seguo pedissequamente. Spesso però capita anche che io continui a dare il ritmo alla fine del coro, cambiandolo in modo armonioso per dare il là al coro successivo.

Come cerchi d’interpretare il momento della partita, al tamburo?

Mi regolo in base al momento della squadra e alla partecipazione del pubblico…. Fermi restando i due momenti-chiave di ogni set: al 18esimo punto incito la squadra al rush finale per vincere il set, mentre al 24esimo invito il Palaverde ad alzarsi in piedi.

Perché non è semplice far alzare il Palaverde?

Sembra che si vergognino ad alzarsi in piedi… Almeno secondo me è così. Perciò io devo fare del mio meglio, mandando il tamburo a mille mentre la curva canta “IMOCO-IMOCO!!!”. Quest’anno ci siamo riusciti una solta volta, all’ultimo punto del quarto decisivo set nella finale di Supercoppa!!!

Resta però un palazzetto caldo.

Certo! Anche se fatica ad alzarsi in piedi, il Palaverde risponde sempre molto bene ai nostri cori. E la cosa più importante è che le ragazze sentano il nostro supporto durante tutto il match.

Come valuti la squadra di quest’anno, così rinnovata?

Già da settembre si vedeva il potenziale della nuova Imoco, a livello di giocatrici. Secondo me quest’anno, pian pianino, si è creata fra di loro un’intesa che rende la squadra ancor più forte della scorsa stagione: io vedo una coesione ancor maggiore.

E del cammino europeo dell’Imoco che ne pensi?

Credo che le Pantere se la possano giocare per la vittoria finale. Temo solo le squadre turche, leggermente più attrezzate… Ma noi ce la possiamo giocare, eccome se possiamo![/s2If]