Mestre. Due operazioni in poche ore salvano la vita al paziente 74enne.
Prestazione davvero esemplare per l’Ospedale all’Angelo dell’Ulss 12 veneziana che lo scorso giugno ha dato prova di potersi qualificare come un vero ospedale hub.
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“Mi preparavo ad operare una persona di 74 anni – spiega il Primario di Chirurgia Toracica, Cristiano Breda – con un polmone aggredito dal tumore(…)Durante la fase preparatoria, però, si evidenzia come al tumore si associano perdite di sangue dai bronchi(…)”.
Ma le cattive notizie non finiscono qui. Mentre si eseguono sul paziente gli esami volti a verificare la tollerabilità dell’intervento chirurgico, emerge l’amara sorpresa: una severa coronaropatia, mai rilevata prima. “La scoperta di questa patologia delle arterie che ossigenano il cuore – spiega il dottor Francesco Caprioglio, cardiologo emodinamista – condizionava l’intervento chirurgico al torace: era impensabile procedere all’asportazione del polmone, perché il rischio operatorio sarebbe stato proibitivo(…)”.
Ecco dunque il dilemma medico: al tumore al polmone si somma una patologia al cuore. Impossibile operare al torace senza intervenire prima sulle coronarie ma i farmaci necessari per l’intervento complicherebbero complicato il sanguinamento bronchiale. Che fare?
Con il dottor Antonio Farnia e il dottor Francesco Lazzari si programma un intervento operatorio combinato. Nella stessa giornata, il cardiologo interviene sulla stenosi coronarica mediante angioplastica e “stent”. Subito dopo al paziente vengono asportati due dei tre lobi del polmone destro. Ad intervento concluso, la duplice terapia antiaggregante.
“Interventi come questo”, commenta il direttore generale dell’Ulss 12 Giuseppe Dal Ben, “costituiscono il ‘certificato di garanzia’ per un ospedale hub che è tale proprio perché al suo interno gli interventi di questa complessità diventano possibili”.
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