Il lavoro c’è ma l’azienda chiude i cancelli con i lucchetti. C’era stato un incontro con la proprietà e le rappresentanze sindacali davanti al Prefetto di Treviso. Ma gli accordi non sono stati rispettati.
E’ accaduto all’azienda Elleti di Vedelago, in seguito ad un acceso incontro con il Prefetto Laura Lega. ,Lavoratori e rappresentanze sindacali assieme al Prefetto appunto sembrava avessero trovato un accordo con l’azienda per continuare le lavorazioni del materiale giacente in azienda. La Elleti, fondata negli anni Ottanta, come lavanderia industriale, poi si era trasformata in azienda per trattamento dei jeans. Dopo il tavolo di concertazione i dipendenti si erano convinti di poter rientrare al lavoro ieri mattina. Ma gli accordi non sono stati rispettati. In mattinata i lavoratori si sono regolarmente presentati ai cancelli d’ingresso della struttura per iniziare il loro turno, ma hanno trovato ad attenderli alcuni lucchetti che hanno quindi impedito loro di poter entrare in azienda. I sindacati hanno comunque comunicato all’azienda la messa a disposizione dei lavoratori.

L’azienda nelle scorse settimane aveva infatti annunciato la chiusura definitiva a fine mese, tanto che venerdì scorso era stata già occupata per protesta dai 45 dipendenti. Venerdì mattina poi, alle 8 l’assemblea permanente è stata sciolta e i lavoratori si sono dati appuntamento alle 12 in piazza dei Signori a Treviso per attendere l’esito dell’incontro fra sindacati, Rsu, rappresentanti aziendali e Prefetto. Un lungo vertice che ha portato fortunatamente al tanto sperato accordo per i lavoratori. L’intesa dovrebbe difatti prevedere le spese di trasferimento in altra sede completamente a carico dell’azienda, nel caso in cui il lavoratore accetti il trasferimento o decida invece di ricevere un’incentivazione e accompagnamento all’uscita. La decisione però di non aprire i battenti ai dipendenti potrebbe rimettere nuovamente tutto in gioco e già nelle prossime ore si attendono ulteriori sviluppi sulla vicenda. Atteso un nuovo incontro tra i sindacati, la proprietà e l’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan.