“Libro che non c’è” è la nuova opera scritta da Matteo Fini, il trentottenne già autore nel 2010 della pubblicazione  in tema sociale “Non è un paese per Bamboccioni”.

L’autore non si è risparmiato neppure in questo nuovo lavoro nel quale senza trattenere nulla, ma senza far nomi, ha raccontato il mito delle famose “corsie preferenziali”, degli “agganci” ed dei “concorsi inutili”, temi che tutti gli studenti universitari almeno una volta nella loro carriera hanno sentito nominare.

Nonostante non ci siano riferimenti precisi a persone, lo stesso Fini ha ricevuto, ancor prima di pubblicare il testo, un bel po’ di diffide legali da diverse persone: “Erano colleghi ricercatori, dottorandi, ragazzi e ragazze dalle cui storie avevo tratto spunto e elementi per costruire il libro – ha spiegato Matteo Fini – storie che avevo riportato senza nome, ma che facevano paura anche così”.

Evidentemente raccontare alcune dinamiche interne è l’equivalente in un certo senso di svelarne il protagonista, motivo dell’arrabbiatura di tante persone sentite chiamate in causa.

“Libro che non c’è” è la revisione definitiva del primo titolo originale “Università e puttane” ed è diventato anche uno spettacolo teatrale costruito sugli stralci delle storie raccontate nei versi di Fini, organizzato e messo in scena proprio dallo stesso autore.

Giovedì prossimo, domani, Matteo Fini sarà ospite a Treviso e presenterà il suo libro alle 21 all’Eden Cafè.

I primi due capitoli del libro sono scaricabili gratuitamente da internet e sono reperibili digitando il nome dell’artista in un qualunque motore di ricerca; la prima voce in lista condurrà alla pagina ufficiale dell’autore.

Matteo Venturini