Ormai è chiaro. Le strade di Treviso Basket e di Michele Antonutti sono prossime a separarsi. Domenica si è consumato il divorzio, sancito dai quaranta minuti di panchina per il giocatore friulano durante il match vinto dalla De’ Longhi contro la Pompea Mantova. Una rottura insanabile, quella tra l’ala classe 1986 e lo staff tecnico, resa evidente davanti ai cinquemila spettatori del Palaverde: i tifosi si sono subito spaccati in opposte fazioni, tra chi ha criticato società ed allenatore per decisione e modalità adottata e chi invece ha ammesso l’inconsistenza del rendimento del giocatore quale motivazione per l’epilogo del rapporto.

Antonutti1Tra Antonutti e Treviso era stato amore, poco più di un anno fa. L’ex Pistoia era arrivato nella Marca come colpo del mercato estivo 2017, accompagnato da un contratto biennale a cifre altissime per la categoria. Una stagione, la prima, da protagonista, complice un gioco offensivo all’eccesso con difesa concentrata soltanto sull’anticipo delle linee di passaggio. Ma l’arrivo in panchina di coach Max Menetti ha cambiato le carte in tavola. Il nuovo playbook impostato dal tecnico reggiano, che ben conosce Antonutti avendolo avuto in Emilia prima di metterlo fuori squadra nel 2014, non ha facilitato il compito del giocatore nominato nel frattempo capitano in sostituzione di Matteo Fantinelli.

Anche la scelta di affidare la fascia al friulano, forse una decisione psicologica per indurre un moto di responsabilità, non si è rivelata azzeccata. Antonutti ha faticato in campo, perdendo progressivamente il feeling con il canestro ed evidenziando i lati negativi del suo gioco. Ed anche la sua leadership si è affievolita sempre più: varie volte lo si è visto accomodarsi in fondo alla panchina, quasi isolandosi, invece di riunire e compattare la squadra nei momenti di difficoltà. Tutte questioni che hanno sfilacciato il rapporto sino a far deflagrare la crisi con l’inizio dell’anno solare.

L’arrivo di Luca Severini, ironia della sorte anche lui ex pistoiese, ha chiarito la scelta di coach e società. Ma prima ancora, lontano dai riflettori, si è consumata la rottura netta ufficializzata con l’incarico a Matteo Imbrò quale nuovo capitano. Il siciliano ieri era a Roma, in rappresentanza della squadra, per la presentazione delle Final Eight di Coppa di Lega (1-2-3 marzo, Porto San Giorgio): un incarico spettante al capitano della formazione. In realtà il passaggio della fascia è avvenuto de facto ancora la scorsa settimana, pur senza reclamizzazioni. Il carattere pugnace dimostrato dall’empedoclino è in antitesi rispetto al silenzio di Antonutti, specie se si pensa a quanto avvenuto appena nove giorni fa a Verona, con la reazione in campo pilotata proprio dal numero 12 mentre il friulano osservava in disparte dal fondo della panca.

La nuova De’ Longhi, con Severini e Logan, riprende oggi gli allenamenti. Antonutti aspetta di capire dove potrà concludere la sua stagione. Impossibile che possa avvenire a Treviso: spazio non ce n’è, la società stessa sta cercando di piazzare altrove gli ultimi quattro mesi dell’oneroso biennale in corso. Finora poche le opzioni sul tavolo: Montegranaro ha chiesto informazioni, ma una squadra che già dispone di un senatore nel ruolo del calibro di Valerio Amoroso difficilmente vorrà alterare gli equilibri; sondaggio anche da Roma, sponda Virtus, primatista ad Ovest e forse bisognosa di un rinforzo sotto canestro a supporto della coppia Landi-Sims. Suggestiva l’ipotesi Udine, alla ricerca di un’ala a doppia dimensione – l’Apu ha tentato senza esito di prelevare Alessandro Amici dall’Eurobasket. Il mercato interno di A2 chiuderà tra pochi giorni ma quello con la Serie A sarà esplorabile ancora per un mese: non è escluso che il futuro di Antonutti possa nuovamente essere al piano di sopra, magari in una formazione in lotta per la salvezza bisognosa di un elemento esperto.

 

(photo credit: Gregolin per TVB)