Avviata a Venezia una sinon-sono-una-comparsangolare campagna per tutelare l’artigianato veneziano, con  le locandine ed i volti degli artigiani visibili un po’ dappertutto: su pontili Actv e a bordo dei mezzi pubblici, sui cestini dell’immondizia e all’interno di alcuni enti. Tappezzare la città con il messaggio di chi ancora la vive, e non vuole abbandonarla alla desertificazione economica e massificazione turistica, è un campanello d’allarme per veneziani e turisti, ma soprattutto per la pubblica amministrazione comunale e per il governo.
“Non sono una comparsa io sono Venezia” è il messaggio che tutti possono leggere e una richiesta di aiuto da parte degli artigiani in una città sempre più snaturata dei suoi cittadini, usanze e tradizioni e sempre più parco divertimenti turistico in stile “Veniceland”.
“Dopo i complimenti di veneziani e “foresti” per la vivace iniziativa – ha spiegato Gianni De Checchi, segretario di Confartigianato Venezia – auspichiamo che ora il messaggio arrivi alle orecchie di chi governa per porre un freno  al lento inesorabile degrado del tessuto socioeconomico che sta portando alla perdita totale del patrimonio di saperi e di culture del fare che ha reso grande Venezia nel mondo”.

Gigi Fincato