Il dado è tratto. Finalmente l’agonia del Treviso Calcio è giunta al termine. Dopo settimane di illusorie negoziazioni tra il presidente uscente Tiziano Nardin e l’imprenditore mantovano Isidoro Claudio Dondi, quest’ultimo ha gettato la spugna. Troppe incertezze sull’odierna situazione debitoria dell’ACD, insufficienti la collaborazione e la trasparenza da parte della dirigenza biancoceleste: su consiglio dell’avvocato Marcello Totera (l’ex presidente del Treviso recentemente rientrato in gioco nella cordata che voleva rilevare la società da Nardin), Dondi ha deciso di lasciar perdere. E abbondare, comprensibilmente, l’attuale club al suo triste destino.[s2If !current_user_can(access_s2member_level1)] …READ MORE[/s2If][s2If current_user_can(access_s2member_level1)]

“Quando le piante non danno più frutti è inutile buttare il fertilizzante: vanno tagliate”. Claudio Dondi ritiene che la cosa migliore per il calcio trevigiano sia ripartire nella stagione 2017/18 da zero, con una matricola nuova di zecca, un club privo di strascichi del passato. “Sarà la Federazione a dirci in quale categoria potremo accedere. Ora riseminiamo e qualcosa nascerà: abbiamo già iniziato a lavorare affinchè nel prossimo campionato sia presente anche il Treviso”.

Per Claudio Dondi, insomma, l’ACD è morto e sepolto, assieme alle sue speranze di acquistarle, coltivate per tutto il mese di gennaio, quando Nardin aveva fatto sapere di volere tra i 30 e i 40.000 euro per il club, senza però mai chiarirne le contingenze debitorie. Fortunatamente, il nuovo numero 1 in pectore del calcio biancoceleste promette un livello di trasparenza ben diverso da quello ha caratterizzato l’ultima, tormentata gestione.

“La nuova società avrà una mail, un sito e la sede, come spero, in un Tenni ripulito e ristrutturato: al Comune illustreremo il nostro progetto. Spero quanto prima di darvi notizie in merito: la prossima settimana ci incontreremo con chi ha deciso di intraprendere questa nuova avventura per iniziare a costruirla».[/s2If]