Paolo Vanoli, allenatore del Venezia FC - foto: Ufficio Comunicazione del Venezia FC
Paolo Vanoli, allenatore del Venezia FC - foto: Ufficio Comunicazione del Venezia FC

Queste le dichiarazioni di mister Paolo Vanoli, allenatore del Venezia FC, alla viglia del match in casa del Palermo.
Mister, innanzitutto, come avete lavorato in questa pausa di campionato? E qual è il morale della squadra?
“Abbiamo lavorato tanto e molto bene. Questa è una squadra a cui qualcosa mancava a livello fisico. Sicuramente continueremo su questo, nel nostro lavoro. Abbiamo approfittato per lavorare anche sull’aspetto tecnico-tattico. Dobbiamo essere bravi ad uscire da questa situazione, tutto dipende da noi, da che cosa vogliamo dal nostro futuro”.
Ha lavorato anche sui nuovi concetti di gioco, i suoi?
“E’ una squadra che deve capire che cosa sono gli spazi, e appunto, attaccare gli spazi. Soprattutto in un campionato come questo. Non significa fare quello che abbiamo fatto contro la Reggina, dobbiamo capire tempi e modi per farlo. Ci sono 72 punti in palio, quota salvezza è 42, e Palermo deve essere una tappa. La salvezza è la nostra vittoria del campionato”.
E’ pronto a fare partite da 100-105 minuti, visto che, da quel che sta succedendo ai Mondiali, anche in Italia pare che vogliano seguire questo indirizzo?
“Sono un po’ amante del vecchio calcio, quando vedi il Mondiale con recuperi di 8-9 minuti è un’altra partita. Ma è una prova, come il Mondiale d’inverno”.
Per il resto come sta la squadra, dal punto di vista fisico?
“Tutti i ragazzi stanno bene, a parte Cuisance che valuteremo in queste ore. Connolly si è allenando a parte”.
Ha già capito quali giocatori, dopo le sue parole al suo arrivo al Venezia, potrebbero non voler continuare a far parte del progetto?
“Il mio compito principale deve essere questo: capire, in queste partite, su quali giocatori posso contare. La salvezza non è Palermo, ripeto: è una tappa. Però ho detto loro: io voglio vedere un altro step. Sono i giocatori che devono dimostare che cosa vogliono dal Venezia. Palermo è un campo infuocato, ad oggi tranne il Perugia sono tutte più forti di noi, noi dobbiamo avere la bava alla bocca. E per ottenere la salvezza la qualità non basta. Io, in questo lasso di tempo che manca al calciomercato, devo valutare questo. A Palermo pretendo che ci sia un altro step”.
Che cosa pensa del fatto che, nel Venezia, ci siano così tanti stranieri e così pochi italiani?
“Io sono un allenatore nato nella gavetta, e devo dire che tutti quelli che mi han detto le cose in faccia, inizialmente mi hanno fatto restare male, poi ho capito che era la verità. Così sto facendo io adesso, con loro: sto dicendo le cose in faccia, per cercare di togliere qualsiasi alibi. Oggi dobbiamo iniziare a lottare, e dobbiamo cercare altre cose oltre la qualità, e le dobbiamo cercare con il lavoro”.
Manca Haps in difesa. Quali alternative ha?
“Ho la fortuna di poter scegliere. Per esempio: Candela è un ottimo giovane, poi a Zabala gli faccio i complimenti, perché dà sempre il 110% col sorriso”.
Un suo parere sul Palermo?
“Il Palermo secondo me è una squadra che può anche cambiare sistema di gioco, ha giocatori, specie in avanti, molto importanti, e dobbiamo stare attenti soprattutto alle ripartenze. E’ una compagine difficile da affrontare specie in casa loro, noi dobbiamo essere bravi soprattutto di testa”.