Dopo l’emanazione delle Leggi di Norimberga in Germania nel 1935 e quelle del 1938 in Italia, i regimi nazista e fascista misero in atto cambiamenti radicali molto inquietanti per la comunità ebraica, in materia sociale, economica e in altri aspetti della vita comunitaria. Di fatto queste legislazioni hanno portato all’emarginazione e hanno privato dei diritti civili i cittadini ebrei, che vennero espulsi da tutte le professioni e dalla vita commerciale. All’inizio del 1939 solo il 16% degli EOlocausto 7brei (sia in Italia che in Germania) con un qualunque tipo di reddito possedeva un impiego stabile. Migliaia di Ebrei furono inoltre internati nei campi di concentramento, in particolare dopo gli arresti di massa seguiti alla Kristallnacht (Notte dei Cristalli) nel novembre del 1938 (questo nella Germania Nazista).Tuttavia, il cambiamento più drastico per la comunità ebraica avvenne con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale in Europa. Durante i primi anni della guerra, l’Associazione degli Ebrei Tedeschi del Reich (Reichsvereinigung der Juden in Deutschland) – che pur essendo ufficialmente guidata dal teologo Leo Baeck era stata trasformata in modo da essere soggetta alle richieste delle autorità tedesche – operò per far sì che altri Ebrei potessero emigrare, oltre che per sostenere le scuole e le organizzazioni ebraiche che si auto finanziavano, e per aiutare la comunità ebrea tedesca (ma non solo, visti i contatti anche in Italia e Francia) a convivere con il sempre crescente numero di leggi discriminatorie. Subito dopo l’inizio del conflitto, il primo settembre 1939, il governo impose nuove restrizioni agli Ebrei. Una delle prime ordinanze del tempo di Olocaustoguerra impose un rigido coprifuoco per gli Ebrei e proibì loro di accedere a determinate zone in molte città; i quartieri vennero trasformati in ghetti, i negozi subirono l’umiliazione di vedersi le vetrine verniciate con scritte che intimavano i passanti a non frequentarli. Nel settembre del 1941, infine, un nuovo decreto proibì agli Ebrei l’uso dei mezzi pubblici e venne anche emanato l’ormai famoso decreto che imponeva a tutti gli Ebrei sopra i sei anni d’età di esibire in pubblico, cucita sugli indumenti, la Stella Gialla (Magen David).Anche se in Germania generalmente non furono mai costituiti veri e propri ghetti, regole di residenza molto severe obbligarono gli Ebrei a vivere in aree ben delimitate all’interno delle città tedesche, concentrandoli in cosiddette “case ebraiche” (“Judenhäuser”). Le autorità tedesche inoltre emanarono diverse ordinanze che imponevano agli Ebrei che ne erano in grado di prestare lavoro forzato. Sia in Italia che in Germania, per chiudere il primo atto di quanto poi avverrà, le autorità pretesero anche che gli Ebrei consegnassero a funzionari locali gli oggetti considerati “essenziali per lo sforzo bellico” come radio, macchine fotografiche, biciclette, apparecchiature elettriche e altri oggetti di valore.

Gian Nicola Pittalis