Adesso si ragiona su piazza Duomo. Dopo aver dato il via ai cantieri per la riqualificazione di piazza Rinaldi e di piazza Santa Maria dei Battuti, che dovrebbe concludersi tra settembre e ottobre, Ca’ Sugana inizia a spostare l’attenzione sull’altro quadrante chiave del suo piano di riorganizzazione pedonale del centro cittadino.

Obiettivo: togliere i 57 stalli davanti al vescovado e trasformare tutta l’area in un’area pubblica vivibile e verde. A dare il pungolo alla realizzazione del progetto, l’avvicinarsi della data di ultimazione dei lavori che stanno trasformando l’ex tribunale e le ex carceri asburgiche nel nuovo polo di uffici di Edizione Property del gruppo Benetton. Un progetto mastodontico che ha iniziato a muovere i primi passi nel 2013 e cambierà definitivamente i connotati a un ambito cittadino centralissimo riportando nel cuore di Treviso uffici, ma anche spazi culturali di pregio. I lavori dovrebbero concludersi a fine anno, e ci sarebbe a ferma volontà di affiancarli a quel piano di riqualificazione di tutto il contesto del Duomo – tra percorsi pedonali, aiuole e panchine – ipotizzato negli anni Ottanta e Novanta da “Fondazione Benetton studi e ricerche” allora diretta da Domenico Luciani. Già allora il progetto disegnava Treviso come «città da valorizzare attraverso la pedonalizzazione dell’area medioevale», che è proprio quella su cui si sta concretizzando il piano di zone a traffico limitato (Ztl) lanciato dal sindaco Manildo. Una concordanza di idee forse casuale, di certo significativa. Di qui l’attuale accelerazione sul piano di pedonalizzazione del Duomo, da attuare in tempi più celeri di quelli che hanno caratterizzato purtroppo il restyling di piazza Rinaldi e l’avvio del cantiere a piazza Santa Maria dei Battuti; anche perché a chiedere di “stringere”, seppur indirettamente, c’è il nuovo inquilino della piazza, che dal canto suo ha già avviato le pratiche per disegnare di sua iniziativa il nuovo Duomo senz’auto.

Così mentre Ca’ Sugana sta lavorando per ampliare il park Cantarane accogliendo così gli stalli tolti da piazza del Duomo, in casa Benetton si è scelto di affidare il piano di riqualificazione della piazza a chi l’aveva pensato prima di tutti: Domenico Luciani, che con Benetton ha collaborato anche di recente disegnando la piazza dell’oratorio di Santa Maria del Rovere. Interessato a tutto il progetto c’è poi l’ufficio mobilità del Comune di Treviso, che in vista della pedonalizzazione ha già disegnato la nuova viabilità della zona: via le auto (salvo mezzi autorizzati) che verranno deviate in via San Liberale e via Riccati e da lì forse in una via Canova a senso di marcia invertito; accesso al Duomo permesso solo ai bus e, quando il piano di Manildo andrà in porto, solo ai minibus navetta, visto che la maggior parte delle linee dovrebbe circolare fuori mura.

«Stiamo costruendo una città che guarda al futuro senza però rinnegare e anzi facendo leva sulla sua storia e bellezza antica. Lo dimostrano gli scavi in piazza Santa Maria dei Battuti, lo dimostra il lavoro di ricerca storica e recupero degli elementi portanti come verde alla pavimentazione, in piazza Rinaldi» ha detto ieri mattina proprio Manildo in visita alle due piazze. Ma sul fronte degli ultimi ritrovamenti in piazza dei Battuti arriva la polemica a tinte fosche del leghista Zampese: «Altro che tempi rispettati, ve lo dico io, con questo ultimi ritrovamenti di ossa dietro San Leonardo il cantiere non finirà a ottobre. Cittadini e commercianti saranno costretti a sopportare ancora, o a chiudere, il tutto per un inutile maxi spreco di risorse pubbliche. Rifare le due piazze non era la priorità»

Gian Nicola Pittalis

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