Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere comunale di minoranza a Treviso, Davide Acampora, sul caso profughi Appiani.

“Da diverse settimane insieme a dei cittadini volontari sto seguendo la situazione di questi veri profughi che hanno ottenuto lo status di rifugiato ma che a causa di cavilli burocratici sono “immobilizzati” qui a Treviso, non potendo andare via e nemmeno lavorare. Abbiamo parlato con loro e fornito coperte e vestiti. Si tratta di circa 25 ragazzi poco più che ventenni, che vorrebbero andare all’estero, lavorare ed integrarsi, ma ce’ il rischio che a lungo andare possano cadere “nelle mani” della criminalità organizzata magari con la promessa di guadagni facili. È questo il futuro delle persone che lo Stato decide di  portarsi in casa e che poi abbandona quando il business non conviene più?!

Le Cooperative non li vogliono più accettare perché “non valgono più 35 euro/giorno”, quindi sono stati lasciati letteralmente in mezzo alla strada. È ovvio che continuare a sgomberarli non è la soluzione definitiva: qui si tratta di un problema creato come conseguenza di questa immigrazione incontrollata e sgomberando queste persone non si fa altro che spostarle da una parte all’altra della città. Bisogna risolvere la questione alla radice, è vergognoso il silenzio delle Istituzioni! Come gruppo di volontari stiamo cercando di fare le dovute pressioni al Comune e alla Prefettura (la vera responsabile del problema) affinché si degnino di intervenire, anzitutto per spostarli dal Park Appiani in luogo più dignitoso, ma soprattutto per fornirgli la documentazione necessaria che gli permetta di seguire “la propria strada” anche fuori dall’Italia. 

Abbiamo anche scritto diverse e-mail al vicesindaco Grigoletto per chiedergli un intervento del Comune di Treviso ma non abbiamo ancora avuto risposta. Inoltre, sappiamo che da marzo c’è un tavolo di lavoro ma che, a distanza di sette mesi, non ha ancora prodotto alcuna soluzione a riguardo: l’unica cosa che è stata fatta sono sgomberi a spot come quello di ieri dove per l’ennesima volta gli sono state portate via le coperte che gli avevamo fornito e alcuni zaini contenenti anche i loro documenti. In conclusione auspichiamo un intervento concreto in sinergia con le istituzioni e gli enti preposti dare una sistemazione più dignitosa a queste persone”.