Sono tre i comuni nei quali in questo 2016 ci sarà una maggiore concentrazione di profughi in arrivo nella Marca: Treviso, Onè di Fonte e Vittorio Veneto.

E considerando che il capoluogo accoglierà 618 persone, Onè 228 e Vittorio Veneto 133 mentre i comuni subito successivi nella classifica (Istrana, Roncade, Conegliano, ecc.) non superano le 40 unità, non c’è da stupirsi se i sindaci fanno notare al prefetto l’ingiusta distribuzione dei profughi in tutta la provincia.

E’ quello che è successo in questi giorni, tenendo in considerazione che, ad oggi, sulla carta la somma totale dei profughi che potranno essere ospitati è pari a 1.329 persone e la quota ministeriale provinciale per quest’anno è pari a 1.865.

Attualmente infatti tra l’ex caserma Serena, l’ex caserma Zanusso ed altri posti di accoglienza non permettono fisicamente di superare la soglia dei 1.350 posti.

I comuni hanno così deciso di aderire ai bandi Sprar per cercare di arginare il problema che comunque rimane: 500 persone rischiano di rimanere senza un posto dove stare.

E così partono le accese proteste di alcuni dei sindaci impegnati ad accogliere gli extracomunitari: “C’è chi ha dato e continua a dare, e chi invece non fa nulla – esordisce Roberto Tonon, sindaco di VIttorio Veneto – è tempo che si imponga l’onere dell’accoglienza a chi pensa sempre di far ricadere su altri un’emergenza che riguarda tutti”.

Sulla scia prosegue anche il sindaco di Casier Miriam Giuriati: “Arrivano nuovi profughi e ne arriveranno anche di più, e mi auguro che l’ospitalità venga imposta a chi fino ad oggi si è rifiutato di collaborare […], mi aspetto che il problema della localizzazione dei nuovi arrivi venga gestito direttamente dal prefetto puntando ai comuni che non hanno dato la nostra disponibilità”.

Non da meno è il sindaco di Treviso Manildo che conferma il disagio dei colleghi sindaci: “E’ necessario lavorare per un’accoglienza diffusa”.

Una bella gatta da pelare per il prefetto di Treviso Laura Lega che ora ha l’onere di trovare altri 500 posti che mancano all’appello oltre a cercare di accontentare le richieste ed esigenze dei sindaci che oggi si trovano in difficoltà per la scarsa distribuzione dei posti in tutta la provincia.

Matteo Venturini

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