Referendum (immagine di archivio)
Referendum (immagine di archivio)

Il dato politico prevalente in questa consultazione referendaria è stato senza dubbio l’affluenza. Un bell’esempio di senso di responsabilità collettiva, ancora più emblematico perché offerto da una comunità, quella italiana, di solito incline agli interessi individuali e di bottega. Una dimostrazione eloquente che sui temi che contano il popolo c’è, a dispetto della retorica dell’indifferenza. Anzi, la partecipazione dei due terzi dell’elettorato conferma che l’unica vera stanchezza è quella per la politica di palazzo, non certo per le questioni che toccano da vicino le sensibilità civili e culturali.

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Trentatré milioni di italiani, il 65,47% della popolazione, si sono pronunciati non solo per monosillabi, ma hanno offerto una indicazione eloquente sui destini governativi di questo paese e soprattutto hanno dimostrato di cogliere i significati reconditi delle dinamiche politiche del nostro tempo, che tendono a disegnare, ormai in tutta Europa, scenari di meticciato – etnico e finanziario – in cui a risultare sconfitti saranno l’identità e la sovranità delle nazioni. In una parola: la libertà dei cittadini.

Sul numero di dicembre di Notizie Plus, un’analisi più approfondita dei risultati referendari e la storia dei referendum in Italia.