A Treviso è di oltre l’85% la percentuale di raccolta differenziata, un numero che pone il capoluogo della Marca al primo posto in Italia per gestione dei rifiuti urbani. Nel dossier “Comuni ricicloni” di Legambiente sono pubblicati i dati completi sui comuni rifiuti free, tra i quali spiccano quelli in provincia di Treviso aderenti al Consiglio di Bacino Priula, che ne gestisce i servizi attraverso la società in house Contarina SpA. 

Il dato trevigiano è ancora più eclatante, se si considera che la differenziata porta a porta è iniziata poco più di tre anni fa. Una vera metamorfosi culturale innescata dai provvedimenti per la sostenibilità ambientale intrapresi dall’Amministrazione Comunale e resa concreta dal proverbiale senso civico dei cittadini trevigiani, che negli ultimi sei anni sono passati a differenziare la metà dei propri rifiuti ad una percentuale superiore all’85%.

Ora, anche grazie all’iniziativa di Treviso Civica, presto arriveranno in città gli EcoPunti, strutture chiuse studiate per ovviare ai problemi di decoro urbano provocati dalla presenza dei bidoni per il porta a porta. Gli EcoPunti  risolveranno così i gravi inestetismi nel centro storico lamentati soprattutto dei commercianti.

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Ma le novità non finiscono qui. Nei progetti di Contarina vi sono partnership con l’utility dell’energia Ascotrade e l’azienda di servizi Ats per dare vita a percorsi virtuosi nella direzione dell’Economia Circolare, ossia verso un sistema economico in grado di potersi rigenerare autonomamente, mutando lo scarto dell’uno in materia prima per l’altro. Il primo banco di prova è “IoVerde”, che promette un sostanzioso risparmio sulla bolletta della luce a chi si adopererà per la raccolta differenziata degli olii alimentari esausti. Dalla collaborazione con Atsè nato invece un progetto sperimentale per produrre energia della spremitura del rifiuto umido trattato assieme ai fanghi di depurazione. Con il Consorzio Imballaggi Alluminio è nata invece l’idea “Tenga il Resto”, che consiste nella fornitura gratuita ai ristoratori di 100mila vaschette in alluminio per permettere ai clienti di portare a casa gli avanzi del pasto non consumato: un importante monito contro lo spreco alimentare.