Sono giorni di grandi progetti per l’Amministrazione Manildo, a Treviso. La Giunta Comunale infatti ha appena approvato un’importante delibera che prevede la possibilità per alcuni dipendenti di usufruire del cosiddetto “lavoro agile” (“smart working”), che permette di eseguire prestazioni e servizi anche al di fuori della sede di lavoro.

Verranno inizialmente attivati a livello sperimentale alcuni progetti che coinvolgeranno quattro dipendenti comunali dei Settori Polizia Locale, Affari generali e Servizio Protocollo (n. 2 dipendenti); Biblioteche e Musei (n. 1 dipendente); Finanza e Risorse Umane (n. 1 dipendente). I progetti partiranno il 1° gennaio 2018 e avranno una durata di 6 mesi.

La prestazione di “lavoro agile” sarà eseguita dal dipendente direttamente da casa o da altro luogo ritenuto idoneo, con il supporto di tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La durata della prestazione lavorativa a domicilio tiene conto delle esigenze organizzative del servizio a cui è assegnato il dipendente.

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Nella prima fase sperimentale la prestazione lavorativa sarà limitata a una fascia oraria non superiore alle 6 ore settimanali (corrispondenti a due rientri pomeridiani o a un’intera giornata della settimana, la cui prestazione lavorativa sia di 6 ore).

“Dopo aver favorito la possibilità di accedere al lavoro part-time, un altro passo è stato fatto da questa Amministrazione verso una migliore conciliazione dei tempi da dedicare al lavoro e alla famiglia – ha dichiarato l’Assessore al personale e vicesindaco Roberto Grigoletto – è una delle richieste formulate anche dalla Commissione Pari opportunità, che personalmente ho condiviso fin da subito”.

Naturalmente, ora Grigoletto e l’amministrazione comunale convocheranno i sindacati per esporre nei dettagli la delibera sul lavoro agile “smart working.”