Secondo un report della CGIA, l’Associazione Artigiani Piccole Imprese, oltre una giovane impresa su due chiude entro il primo lustro di attività, a causa delle troppe tasse e della troppa burocrazia. In caduta libera proprio l’artigianato.

“Troppe tasse, una burocrazia che non allenta la morsa e la cronica mancanza di liquidità”, ha dichiarato il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo a La Tribuna, “questi i principali ostacoli che hanno costretto molti neoimprenditori a gettare la spugna anzitempo.  E’ vero che molte persone, soprattutto giovani, tentano la via dell’autoimpresa senza avere alcuna esperienza e/o il know how necessario, tuttavia questa percentuale di chiusura così elevata è molto preoccupante, anche perché continua ad aumentare di anno in anno”.

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Nel 2004, all’alba dell’era startup, le giovani aziende innovative che non erano sopravvissute al primo lustro erano il 45,4%, oggi il dato è salito in misura significativa, raggiungendo il preoccupante 55,2%. Ecco i dati specifici sui diversi settori di riferimento:

– startup costruzioni 62,7%

– startup commercio 54,7%

– startup servizi nei servizi 52,9 per cento. Più contenuto degli altri, invece, è il dato dell’industria (48,3 per cento)

Dati in peggioramento costante dal 2009.