Prometeo* è uno dei Titani, gli dèi più antichi, nati dall’unione di Urano e Gea (il Cielo e la Terra). È il più intelligente di tutti: la dea Atena gli insegna l’architettura, la matematica, la medicina, l’arte di lavorare i metalli, l’arte della navigazione e tante altre cose utilissime che Prometeo, a sua volta, insegna agli uomini. Costoro diventano così sempre più esperti e capaci. E Zeus si irrita. E Prometeo gli gioca un brutto scherzo. E Zeus toglie il fuoco agli uomini. Ma Prometeo, di nascosto, ruba il fuoco e lo ridà al genere umano Così Zeus decide di vendicarsi: ordina ad Efesto di fabbricare una donna di creta, ai quattro Venti di soffiare in essa la vita, a tutte le dee dell’Olimpo di vestirla e ornarla. Ed ecco pronta la più bella delle donne, Pandora*, che Zeus regala al fratello di Prometeo, Epimeteo che rifiuta. Zeus è sempre più infuriato e fa incatenare Prometeo su una vetta del Caucaso e lo condanna ad essere torturato in eterno: ogni giorno, infatti, un avvoltoio gli divora il fegato, ma ogni notte il fegato gli cresce di nuovo. E Pandora? Sposa Epimeteo*, angosciato per la sorte del fratello. Ma Pandora è tanto bella quanto malvagia, stupida e pigra e apre il vaso che Prometeo aveva affidato a Epimeteo, raccomandandogli di non aprirlo mai. Dentro, infatti, vi sono tutti i dolori che possono colpire gli uomini; Vecchiaia, Fatica, Malattia, Pazzia…. … che così, per colpa di Pandora, si diffondono tra i mortali. Morale del racconto: ci sono, un titano presuntuoso e sfacciato, un altro titano che non pensa prima di agire, un dio permaloso e vendicativo, ma…. alla fine è tutta colpa di una donna?! Bah.

*Prometeo: è un nome parlante che significa “colui che pensa prima”. In origine è una divinità del fuoco, poi, grazie ad Esiodo, “entra” nel mito.

*Epimeteo: è un altro nome parlante che significa “colui che pensa dopo”.

*Pandora: altro nome parlante che vuol dire “colei che porta tutti i doni”.

 

Perché noi chiamiamo Greci gli Elleni?

Nel 146 a.C. i Romani distrussero la città di Corinto, conquistando tutta la regione di lingua e cultura ellenica alla quale diedero il nome di Grecia, dal nome di una piccola popolazione della Beozia. Il loro intento era far comprendere che la grandezza di quei popoli e di quella cultura era ormai finita, e che Roma era ormai al primo posto nel mondo.