Nelle puntate precedenti: Nelle puntate precedenti: Telma, gattina meticcia con un occhio solo, viene trovata malconcia, guercia e moccolosa da Lucrezia che decide di tenerla con sé e di portarla nella palestra nella quale lavora. È un palatennistavolo, la casa del ping pong, pieno di gente che rincorre palline tutto il giorno, veloce ed agile. Accudita e coccolata da tutti, Telma si riprende presto e si integra velocemente nella comunità del ping pong che, presto, diventa anche il suo sport. Ad allenarla ci pensa Mattia, il coach della squadra, che capisce subito di avere per le mani una stella… Giocare da soli, però, è un po’ noioso, così Telma coinvolge Tigre il Tigretto, il gatto zebrato che ogni tanto viene in giardino per rubarle il cibo dalla ciottola. Iniziano così gli allenamenti insieme, molto più divertenti!

Era mattina e Telma si stava allenando come al solito con Tigre il Tigretto quando sentì il pianto accorato di un bambino uscire dallo spogliatoio. Drizzò le orecchie e le parve di sentire altre voci concitate che si sovrapponevano a quelle del bambino. Mollò subito l’allenamento per andare a vedere di persona quello che stava succedendo. Arrivata nello spogliatoio vide due bambini grandicelli e piuttosto robusti che ne stavano malmenando un altro, piccolo e mingherlino. Gli gridavano: “Molla la merenda se non vuoi finir male!”. Il bambino, pur singhiozzando accoratamente, non ne voleva sapere di privarsi della sua merenda e la teneva stretta con tutta la forza delle sue manine. Ma quanto avrebbe ancora potuto resistere alla prepotenza di quei due malandrini? Telma capì che bisognava darsi da fare molto in fretta. Fece dietro front e si precipitò in palestra; lì prese quante più palline le fu possibile e si lanciò in difesa del bambino vittima dei soprusi * dei due bullacci. Quando se li trovò davanti si drizzò sulle zampe posteriori e, sprigionando lampi minacciosi dal suo unico occhio, cominciò a lanciare con forza e precisione le palline. Fece finta di essere in partita e si scatenò in una sfilza di colpi memorabili: gli allenamenti di Mattia le erano proprio serviti! Ai due malcapitati servì una serie di palline incandescenti che, una ad una, colpirono il bersaglio, cioè la testa dei due citrulli. L’offensiva di Telma era stata così rapida che i due rimasero del tutto spiazzati, immobili come due mummie. Il bombardamento di palline sulle loro zucche vuote non era però avvenuto nel silenzio: i due avevano urlato per bene dal dolore, richiamando l’attenzione di un bel po’ di gente. Se la diedero così a gambe prima di essere presi con le mani nel sacco*, mogi e malconci. Il bambino salvato dall’aggressione, così ingiusta e spiacevole, ormai in salvo smise di piangere e si mise ad accarezzare Telma, veramente ammirato per come, da sola, avesse saputo tenere testa ai due cattivacci. “Sei stata fantastica – le disse entusiasta–. Tu non sei Telma, sei SuperTelma!”. Lei fece spallucce, come se non le importasse del complimento, ma in quel momento ingrassò di 10 chili dalla soddisfazione. Dentro si sé pensò: “Domani mi faccio ricamare una S sulla maglietta, me la sono meritata per ben benino!”. Intanto, però, non perse l’occasione per farsi fare un po’ di coccole dal suo nuovo amichetto, alle quali contraccambiò con tante fusa * ben fatte. Nella sua testa una cosa era però diventata di colpo chiara: l’era dei soprusi era finita. Quella di SuperTelma era appena iniziata.

*Soprusi: Secondo Treccani.it si ha un sopruso quando qualcuno abusa del proprio potere o della propria superiorità fisica per trarne dei vantaggi personali, ledendo i legittimi diritti e interessi di qualcun altro. Se qualcuno ti fa un sopruso non lo devi subire! Parlane subito con i tuoi genitori oppure con un altro adulto di cui ti fidi come un fratello maggiore, un parente, un tuo insegnante.

*Essere presi con le mani nel sacco: Ma come si fa a prendere qualcuno con le mani nel sacco se il sacco non c’è, vi chiederete voi? È possibile, perché il sacco non c’entra! È solo un modo di dire che significa sorprendere qualcuno nell’atto di compiere qualcosa di scorretto, o con le prove evidenti della sua colpevolezza…come un ladro colto nel momento in cui nasconde la refurtiva in un sacco!

*Fusa: Secondo il “Dizionario bilingue gatto/italiano italiano/gatto” le fusa sono una “vibrazione profonda emessa dal gatto per manifestazione un’emozione intensa”. Il gatto comincia a farle dal suo 2° giorno di vita e continua per sempre. Alcuni studi sostengono che siano prodotte da un movimento turbolento del sangue nella vena cava che porta il sangue al cuore. Queste turbolenze provocherebbero delle vibrazioni in tutto il corpo e sarebbero amplificate a livello del naso e delle vie respiratorie. Altri sostengono invece che le fusa siano vibrazioni della laringe. A noi non importa molto. I gatti che fanno le fusa sono proprio simpatici e sembrano dirci: “Io di te mi fido”.