• Emergenza profughi – 13 milioni incassati delle coop che gestiscono i centri

È un’emergenza umanitaria che il territorio fatica a gestire quella dei profughi ma anche un pozzo senza fondo per il bilancio della collettività. I dati che arrivano dalla prefettura mostrano quanto incassano le coop che gestiscono i centri. Da gennaio ad oggi tra convenzioni, contratti, affidamenti diretti a onlus e società private impegnate nell’accoglienza la prefettura di Treviso per la gestione dei migranti ospitati in provincia ha pagato 13 milioni. Tolte le spese per la caserma Serena,  per i prossimi mesi il conto a carico del ministero aumenterà con l’ipotesi di sfiorare la cifra di ben 30 milioni. Ricordiamo che il prefetto ha bloccato i nuovi arrivi nella Marca per le prossime settimane e sta pensando a un piano per ricollocarli in altre strutture italiane.

  • Polizia postale – Chiusura imminente degli uffici trevigiani 

Una media di 600 attività d’indagine inerenti reati informatici o telematici e circa oltre 100 persone denunciate, 9 indagini avviate in materia di pedopornografia online e 2 persone denunciate; 12 indagini su diffamazioni e 9 persone denunciate; 20 indagini avviate per attacchi informatici alle aziende, furti di identità digitale, oltre 100 persone controllate nell’ambito del riciclaggio. Questi numeri dell’attività della Postale di Treviso. Dati che dimostrano l’effettiva utilità dell’ufficio trevigiano di polizia postale che si occupa di reati informatici e di comunicazione. A seguito ed in attuazione della “Legge Madia” finalizzata ad una razionalizzazione degli Uffici di Polizia sul territorio nazionale, saranno prossimamente soppresse le Sezioni Polizia Postale di Treviso, Belluno, Vicenza e Rovigo. Lunedì si è svolto un incontro tra i rappresentanti del sindacato e il presidente della Camera di Commercio per discutere chiusura dell’ufficio trevigiano del nucleo di polizia postale. “La chiusura dei presidi in locazione gratuita non è utile ai fini di una reale ed effettiva spending rewiew, ma che, per contro e di certo, si sottrarranno risorse umane e professionali in danno dei cittadini ed utenti che non troveranno uno sportello di riferimento nel territorio trevigiano” queste le parole del segretario Sap.

 

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  • Guardiani dei Parchi – Soluzione richiesta contro il degrado delle aree verdi di Treviso 

Si riaccende la spia dell’allarme degrado in alcune zone del centro dopo il ritrovamento e la rimozione da parte della polizia locale di cinque siringhe nell’area verde a ridosso di Porta Altinia. Proposta di Fratelli d’Italia e Lega quella di  istituire i “Guardiani dei parchi”, come avviene in molte città europee. Comuni cittadini, finanziati da uno specifico budget comunale, che presidino i parchi pubblici. “Occorre organizzare gli interventi attraverso il coordinamento della polizia municipale con le altre forze di sicurezza, coinvolgendo anche l’Usl per tutte le criticità socio-sanitarie che stanno emergendo e che alla luce dei nuovi arrivi di profughi non potranno che peggiorare.” queste le parole del consigliere comunale Mario Conte della Lega. Dal prefetto arriva la conferma dell’’intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine; sia in divisa che in borghese, mentre il Comune si appresta a emanare l’ordinanza contro la vendita di alcol nei market.

  • Movida Trevigiana – Turn over infinito di locali, ecco le prossime aperture

Continua lo slancio del settore locali pubblici, che dalla mostra degli impressionisti di Goldin, passando per l’adunata degli alpini, ha registrato un’annata molto positiva. Due imminenti riaperture stanno mettendo in fibrillazione la movida trevigiana, parliamo del Dazio di porta Calvi e del ex Boschetto, già Samba Grill locali lungo il Put di Treviso.  Altra apertura importante a fine stagione in zona fonderia sarà quella del Bastian Osteria. Per i bar e le caffetterie del centro invece continuano gli innumerevoli turnover con altrettanti cambi di gestione. Cambi dovuti ai problemi dei costi di gestione, agli affitti, a una concorrenza spietata. Molti gestori avevano confidato sull’adunata degli alpini per ottenere un buon profitto ma poi si sono dovuti comunque arrendere e cessare le proprie attività.