Ci hanno provato sempre e qualche volta ci sono andati vicini, oggi finalmente tocca a loro. Grande come la Campania o il Trentino, meno abitanti della Calabria, l’Irlanda del nord fa il suo esordio agli Europei. Merito dell’allargamento a 24? No, si sarebbe qualificata lo stesso: ha inaspettatamente vinto il suo girone, lasciandosi dietro Romania e Ungheria . Per ora niente derby con l’Inghilterra o l’Irlanda, e non sono molte le possibilità di vederlo in seguito; comunque corrono e lottano, nella migliore tradizione anglosassone, e chissà. Nel curriculum hanno vittorie in trasferta contro Spagna  e Germania ovest, ma più frequenti sono le sconfitte. Una volta schieravano George Best, oggi si aggrappano a Kyle Lafferty: bel campionato in serie B col Palermo, prima che nell’estate 2014 Zamparini lo rimandasse a Norwich per la disperazione («È un giocatore ingestibile, uno che sparisce una settimana e va a donne a Milano»). Tre mesi dopo faceva impazzire il giallorosso Manolas al Pireo, nella partita che affossò la Grecia di Ranieri e accese i sogni della Green and White Army. Intanto, la paura non ha un volto. Per questo è ancora più difficile da combattere. E la Francia blindata per l’incubo terrorismo, scopre che la violenza ha un nome, una storia, dei confini: sono gli hooligans del nuovo millennio, inglesi e russi, capaci in poche ore di mettere a ferro e fuoco Marsiglia. Il bilancio in tarda serata è molto grave: 31 persone ferite seriamente, più un tifoso inglese «che lotta tra la vita e la morte». Intanto per il calcio giocato, la Svizzera supera di misura l’Albania, il Galles di Bale 2 a 1 la Slovacchia di Hamsik e l’Inghilterra impatta 1 a 1 con la Russia. Ma questo, oggi, conta poco.

Gian Nicola Pittalis

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