Non esibisce il biglietto, insulta dapprima e poi picchia capotreno e macchinista per poi fuggire e dileguarsi tra i viaggiatori della banchina.

Dopo qualche giorno di indagini le telecamere di sicurezza ed il buon lavoro della Polizia Ferroviaria, ha fatto si che venisse individuata l’identità dell’uomo che oggi ci trova agli arresti domiciliari accusato di lesioni, furto e resistenza a pubblico ufficiale.

L’uomo, trentenne, era già noto alle autorità per aver avuto qualche tempo fa precedenti con la polizia e risulta essere vicino alla tifoseria ultras del Treviso Calcio.

Il fatto risale al 27 gennaio quando l’uomo insieme ad un amico, a seguito di una serata a base di alcol e gioco, aveva perso tutti i soldi e, completamente ubriaco, si era imbarcato in treno senza biglietto nella tratta Venezia-Treviso.

Il breve viaggio (da Preganziol a San Trovaso) viene interrotto dal capotreno, un 55enne, che alla richiesta di esibire il biglietto viene aggredito dal trentenne. Dapprima l’ubriaco lancia una lattina piena di birra colpendo il cappello del dipendente Trenitalia, poi  scende dal treno e sentendosi minacciato dal macchinista, un 35enne, lo riempie  di calci e pugni impedendogli di guidare il treno fino al capoluogo di provincia.

Gli agenti della Polfer hanno poi condotto delle indagini per risalire all’identità dei due viaggiatori, in quanto dopo l’accaduto se ne era perso traccia. Le telecamere interne del treno hanno rivelato alcuni indizi utili al caso e dopo aver individuato di chi si trattasse sono immediatamente scattate le denunce a carico del trentenne.

Il giovane era già stato arrestato qualche giorno fa per aver aggredito alcuni Carabinieri a Vedelago durante un controllo da parte dei militari ad un gestore di un bar.

Il giovane, con gravi problemi legati alla ludopatia, aveva passato altri guai ed aggredito in più occasioni le forze dell’ordine.

La ludopatia è una forte ed inarrestabile dipendenza al gioco. L’uomo in pochi anni è riuscito a sperperare 180 mila euro tra macchinette, gratta e vinci e scommesse varie (ne abbiamo parlato QUI qualche giorno fa); caso già discusso a livello mediatico è la scommessa di 18 mila euro persa per aver puntato su una semplice partita di tennis.

Il giovane è stato assegnato ad un amministratore di sostegno in modo che possa essere seguito e curato anche se ad oggi non riconosce la sua dipendenza e rifiuta ogni tipo di aiuto.

Matteo Venturini

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