L’ulss da i voti e arrivano anche le prime batoste. E sono botte sonore, soprattutto per chi non se l’aspettava. Dietro la lavagna le Ulss di Padova, Vicenza e Legnago. Promosse, invece, ma senza lode la Veneziana e Belluno.

Discrete Pieve di Soligo e Feltre e Treviso. La Giunta regionale ha approvato le valutazioni annuali sugli obiettivi indicati ai direttori generali per il 2015. L’esito conclusivo scaturisce dai punteggi assegnati, in quote percentuali diverse, dall’esecutivo presieduto da Luca Zaia, dalle conferenze dei sindaci veneti e dalla commissione sanità del Consiglio regionale.

Che criteri sono stati usati? Esistono un centinaio di indicatori ma quelli determinanti si riassumono in tre: rispetto dei vincoli di bilancio, erogazione puntuale dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) e riduzione delle liste d’attesa.

Semaforo rosso ancora di più per Padova, per il capoluogo berico e per l’unità veronese; i dg uscenti non sono stati confermati; bocciatura anche sul piano della gestione finanziaria che su quello della tempistica.

Molto meglio Venezia; afflitta da un sensibile disavanzo – acuito dagli onerosi project financing contratti nella stagione galaniana e dai costi aggiuntivi propri della specificità lagunare – l’azienda ha imboccato da tempo un percorso virtuoso che si è tradotto nell’abbattimento del debito e nel miglioramento dell’offerta diagnostica, tanto da ottenere il massimo punteggio.

Nota di merito anche per Belluno e Feltre; promozione senza riserve per Pieve di Soligo, qualche affanno per Treviso che sconta ingenti investimenti ai quali, finora, non ha corrisposto un salto di qualità.
Se la Giunta ha applicato criteri tecnici e la commissione del Consiglio si è astenuta da ogni valutazione, il livello di gradimento dei sindaci è spesso inversamente proporzionale al rigore dei manager nella spesa; chi ha stretto i cordoni della borsa – Mirano, Verona – è stato sanzionato; chi ha imposto lacrime e sangue, ha incassato una stroncatura feroce.

Le pagelle riguardano anche le Aziende ospedaliere universitarie e l’Istituto oncologico veneto; qui i sindaci non hanno voce in capitolo mentre la Giunta valuta i dg e la commissione (ma solo in teoria); Padova, stavolta, se la cava bene e ancor meglio Verona ma è l’Iov a strappare il punteggio più elevato. Chissà che ne pensano i pazienti.

Gian Nicola Pittalis

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