Primavera tempo di classiche e apertura del Velodromo. Lo confermano il presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco e la segretaria generale Maria Cristina Gabriotti.

Ieri mattina i massimi vertici della Fci si sono ritrovati attorno ad un tavolo in Prefettura, in Piazza dei Signori a Treviso per “redigere una convenzione tra Fci e Prefettura che assicuri tutte le procedure necessarie per lo svolgimento dei lavori” come assicura Renato Di Rocco interpellato al termine della riunione con il prefetto di Treviso, la dottoressa Laganà.

“Un vertice in Prefettura, negli uffici di Piazza dei Signori che altro non era se non una riunione quasi di routine” spiega Di Rocco “perché a tenere i rapporti istituzionali siamo noi come Federazione Ciclistica, ente pubblico in quanto siamo noi ad aver fatto il bando di gara e tenuto i successivi rapporti con la ditta appaltante, ovvero la Pessina, vincitrice della gara”.

Tutto bene presidente per il Velodromo? O ci saranno ancora dei dettagli da definire?
“Ma si qualche piccolo dettaglio da sistemare c’è. Anche sui parcheggi e sulle strade di accesso alla struttura che però sono oggetto dei rapporti tra la ditta costruttrice e il comune di Spresiano sul quale sorge l’impianto, comunemente definito Velodromo di Treviso. La prefettura, tengo a precisare entra solo nei controlli degli appalti e nelle disposizioni amministrative e per la correttezza delle procedure. Il velodromo insomma nel giro di un anno dovrebbe diventare operativo tra un anno circa”.

La segretaria Fci, la dottoressa Gabriotti parlava di primavera 2020 mentre c’era chi addirittura parlava di dicembre 2019…
“Inaugurato nella primavera del 2020? Si ci sta. Anche se il contratto prevede la consegna entro febbraio 2020. Un paio di mesi ci possono stare, speriamo di no comunque. Ma l’assestamento, qualche magari piccolo contrattempo ma insomma i lavori procedono spediti”.

Finalmente arriva il velodromo in Italia, quello vero e sarà a Treviso o comunque nella Marca Trevigiana. Terra di ciclismo.
“Certamente, Marca Trevigiana terra di ciclismo. Era giusto così. Speriamo la consegna avvenga nei tempi giusti, sono comunque molto soddisfatto di come sta procedendo il cantiere, dell’importanza dell’opera che è tra le più importanti del Nord Est e non solo. Un’area di cerniera tra l’Est e il Nord Europa. Un velodromo che soddisferà il nostro sport a livello internazionale. E perché è l’unico velodromo e per la Fci è una necessità assoluta sia per l’utilizzo che per continuare a vincere, conquistare medaglie e maglie azzurre. Una struttura che rilancerà il nostro sport”.

Un’opera che a Treviso, capitale del ciclismo, si attendeva dal 1985, dai mondiali sul Montello e di Bassano del Grappa, quando si celebrarono i cento anni di nascita della Fci. La Federciclismo ha gestito il bando di appalto, riceve i contributi governativi che arrivano alla Fci e che vengono poi erogati alla ditta appaltante in base allo stato di avanzamento dei lavori.