Il Ponte di Rialto, teatro del tuffo del turista francese

Cosa ci fa un turista francese di 48 anni sul Ponte di Rialto il 12 agosto? Il bagno di mezzanotte. Un tuffo nel Canal Grande, questo, che lo ha fatto ricoverare in Rianimazione e gli è costato una denuncia per attentato alla sicurezza dei trasporti.[s2If !current_user_can(access_s2member_level1)] …READ MORE[/s2If][s2If current_user_can(access_s2member_level1)]

Dopo aver centrato in pieno un taxi distruggendone il parabrezza, l’avventuriero di origini neozelandesi è stato soccorso dallo stesso tassista che ha permesso l’intervento del Suem 118.

Codice rosso per lui, ma anche il Sindaco Luigi Brugnaro ci ha visto rosso lanciando la notizia via Twitter con un commento granitico: “Insisto: Poteri speciali alla Città per l’ordine pubblico. Borseggiatori, imbrattatori, ubriachi! Una notte di cella”.
Una reazione immediata e chiara che non lascia spazio a interpretazioni: Brugnaro chiede poteri speciali, gli stessi per cui viene accusato sui social network di giocare allo sceriffo.

Ma gli episodi tragicomici che trascinano Venezia verso il baratro della città-Disneyland non si esauriscono qui: mercoledì 17 agosto, Roberta Chiarotto si ritrova a parlare in tre lingue sulla riva di Campo San Vio per impedire a un gruppo di giovani turisti stranieri in costume da bagno di fare un goliardico tuffo nel Canal Grande. Ripete accoratamente: «È proibito tuffarsi a Venezia. Questa non è Disneyland, è una città» in italiano, inglese e tedesco, filmando tutto con il cellulare. Il video è diventato virale nel giro di 24 ore superando le 100 mila visualizzazioni e scatenando un serie infinita di commenti e lamentele dei residenti.

È di nuovo netta la reazione di Brugnaro che twitta:”Stiamo costruendo tutti i passaggi formali per iniziare a colpire duro. Mai fatto” e risponde così a chi lo accusa di prendere misure da Far West:«Le opposizioni in @comunevenezia non vogliono la cella di sicurezza per i disturbatori della serenità pubblica. I cittadini devono saperlo!».

Rincara la dose il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia che paventa un Daspo per i maleducati turisti che bistrattano Venezia con tuffi inconsulti, bisogni corporali a cielo aperto e accampamenti abusivi in campi e campielli:”La soluzione per fronteggiare la maleducazione di alcuni turisti a Venezia è prevedere, sulla falsariga di quanto avviene nello sport, un Daspo per tutti coloro che si comportano male”.
Ma non è finita qui: per fronteggiare il problema del sovraffollamento, Zaia propone una visita su prenotazione, proprio come si farebbe per il cinema.

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Il tweet i Brugnaro
Il tweet i Brugnaro