Con la morte di Claudio Scimone, arriva anche il cordoglio delle istituzioni.

“Tutto il Veneto piange la scomparsa di un grande maestro della musica, che con i suoi Solisti veneti ha contribuito in maniera determinante alla conoscenza e alla diffusione nel mondo del miglior repertorio della musica veneta, da Albinoni a Vivaldi, da Galuppi a Benedetto Marcello, da Salieri a Boccherini. Ci sono uomini che con la loro opera diventano istituzioni, e Claudio Scimone era uno di loro. Il Veneto, che l’ha amato, applaudito e onorato per la sua grande cultura, per le sue raffinate interpretazioni e per il suo stile fatto di discrezione, tenacia e grande umanità, l’ha insignito nel 2005 della massima onorificenza regionale proclamandolo “leone del Veneto”.

Così il presidente della Regione, Luca Zaia, si fa interprete del cordoglio dell’istituzione per la scomparsa di Claudio Scimone, musicista e musicologo di fama internazionale,  fondatore e direttore dei Solisti veneti, il Gruppo orchestrale da camera più popolare nel mondo che ha eseguito migliaia di concerti in tutti i continenti.

“Il maestro Scimone ci ha regalato esecuzioni magistrali, ma soprattutto la gioia della riscoperta di testi e autori del repertorio musicale veneto che avevamo forse dimenticato e che, grazie alla finezza della sua arte e alle sue capacità di imprenditore artistico, sono tornati ad essere la ‘colonna sonora’ della nostra terra, il biglietto da visita del Veneto nel mondo”.

“Grazie a lui, e all’enorme lavoro che è riuscito a svolgere dirigendo per quasi trent’anni il Conservatorio di Padova e portando per oltre mezzo secolo i suoi Solisti in giro per il mondo,  i capolavori della musica veneta sono tornati a vivere e a ispirare artisti e generazioni di appassionati e cultori”.