In 4.000 alla grande festa del ciclismo a Treviso e in 500 alla pedalata golosa della Pina dei Gourmet. Gran successo insomma per la 20° Pinarello (154km con 3.000 mt di dislivello totale) soltasi a Treviso il 10 luglio con la vittoria in volata di Igor Zanetti della Cannondale-Gobbi-Fsa) in 4h28’04 che ha avuto la meglio su Alessandro Bertuola della Cicli Copparo.

«Venire a Treviso mi porta sempre fortuna, è la terza volta che vengo e vinco questa granfondo – ha commentato il vincitore – È un percorso adatto a me e queste salite mi piacciono molto. Siamo rimasti in tre fino all’inizio della discesa dal San Boldo dove con Alessandro abbiamo staccato e abbiamo gestito la gara». Con un po’ di amaro in bocca Bertuola: «È stata durissima per il caldo, Facci (uno dei concorrenti ndr) ha fatto le prime due salite, lo abbiamo lasciato andare perché sapevamo che dopo le avrebbe pagate e così è stato. In discesa Igor ha cominciato a guadagnare e io con lui, abbiamo deciso di gestire il rientro con cambi regolari. Qui a Treviso ormai sono abbonato al secondo posto e anche oggi sapendo che arrivavo con lui che è più veloce, mi ero già rassegnato». Altra volata per il podio femminile, tra compagne di squadre, ma alla fine ha messo le ruote davanti l’atleta di casa Odette Bertolin della Somec-MgKVis in 4h57’20. Alle sue spalle Barbara Lancioni, reduce dalla vittoria alla Maratona dles Dolomites). «Ci tenevo moltissimo a vincere nella mia terra – ha detto – io lavoro con temperature molto alte e fortunatamente oggi mi sentivo quasi nel mio habitat. È la mia settima vittoria stagionale non posso che dirmi soddisfatta». «Abbiamo praticamente fatto la granfondo assieme – ha ribattuto Lancioni – non mi ricordavo bene il percorso, di certo non la salta durissima di Praderadego! Ho patito molto anche il caldo, ma alla fine sono contenta che abbia vinto Odette». Nel percorso Medio (114km per 1.200mt di dislivello) vittoria al fotofinish (ci sono voluti i controlli fotografici e video da parte dei giudici) per Davis Ulliana della Keteam in 2h49’29”  su Cristian Ballestri della Faenza. «Sono felice di aver vinto in casa», ha commentato Ullian cui ha replicato Ballestri: «È stato uno sprint difficile, un secondo posto che mi sta stretto visto che in salita sono sempre stato davanti con De Carli, andrà meglio la prossima volta». Tra le donne trionfo in solitaria della trentina Serena Gazzini della Lapierre in 2h57’02” davanti ad Astrid Shartmuller della Alpilatte in 2h58’57”. «Sono contentissima, dopo il gravissimo incidente che ho avuto l’anno scorso alla granfondo di Asiago mai avrei pensato di tornare a correre a questi livelli, ma lo avevo promesso a mio figlio Gabriel. Per me è come rinascere una seconda volta». «Ho combattuto con due regine delle granfondo – ha detto soddisfatta anche Furlan – sono strafelice di essere salita sul podio alla mia seconda partecipazione alla granfondo Pinarello». Un’edizione speciale, insomma, nel giorno del compleanno del compianto Giovanni Pinarello, fondatore dell’azienda leader mondiale nella produzione di biciclette. Una 20° dedicata anche al figlio Andrea che volle iniziare quest’avventura dedicata agli amatori per festeggiare i 75 anni del papà. Al via una nuvola di palloncini celesti lanciati da Gloria PIovesan Pinarello (moglie di Andrea) e dai figli e dalla signora Ida Gobbo, vedova di Giovanni, ha salutato i partecipanti. Tutta Treviso è stata invasa da 4.000 ciclisti provenienti da tutto il mondo con il benvenuto in partenza del sindaco Giovanni Manildo che per l’occasione non ha dato solo il via ma ha anche pedalato per alcuni km fianco a fianco del grande campione Miguel Indurain (5 Tour de France). Un campione anche di stile visto che per tutta la giornata, persino ai ristori e mentre pedalava, non è mai stato avaro di foto e selfie. Alla partenza tantissimi campioni che hanno scritto la storia del ciclismo, da Evegeny Berzin (un Giro d’Italia) al Ct della Nazionale Davide Cassani, all’olimpionico Eros Poli, gli ori olimpici Jury Chechi e il portabandiera delle Olimpiadi di Torino 2006 Antonio Rossi. «Venire a Treviso per me è sempre come tornare a casa, mi sento in Famiglia e Nani mi trattava come un figlio – racconta Indurain – è sempre un piacere venire a pedalare alla granfondo. Lo faccio volentieri per ricordare anche l’amico Andrea. Il percorso è bello, anche se c’è la salita di Praderadego durissima. È stato un po’ caldo ma a luglio è normale. All’ultimo rifornimento mi sono fermato a fare foto e non ho visto Fausto passare, lui ha dovuto aspettarmi, la prossima volta gli metto il Gps!». Tra una battuta e l’altra Fausto Pinarello racconta che nessuno dei ragazzi del Team Sky in realtà aveva il coraggio di passare Indurain per una sorta di rispetto reverenziale. Un’edizione da record per le temperature mai state così calde in 20 anni e che hanno fatto selezione quasi più che il durissimo Praderadego (in quasi 2.000 hanno preferito girare per il Medio, in 1.260 hanno fatto il Lungo), ma da record anche per le donne iscritte (320) che in proporzione al totale, hanno registrato una percentuale davvero molto alta nel mondo delle granfondo. «È stata una delle più calde di questi 20 anni – ha commentato alla fine Fausto – ma è stato un grande successo e soprattutto una bellissima festa di sport. Devo ringraziare in particolar modo le centinaia di persone che ci hanno aiutato a realizzare tutto questo, dai volontari ai ristori a quelli lungo le strade, ai meccanici, non so come hanno fatto con questo caldo, sono stati bravissimi e a loro tutti va il mio personale grazie». Il futuro? «Penso già al prossimo anno, a qualche modifica del percorso. La gente che ti ringrazia dopo il traguardo per la bella giornata di sport che le hai regalato è lo stimolo più importante per guardare con nuovo entusiasmo all’edizione del 2017. Presto detto, la granfondo Pinarello del 2017 sarà il 16 luglio».

Gian Nicola Pittalis

13600284_1385225968170873_4943737148632699064_n arrivo FP con Cassani, Indurain, Poli Giovanni Manildo (sindaco di Treviso) con Indurain Gloria Pinarello con i figli e Indurain Indurain, Ida Gobbo e Fausto Pinarello Indurain, Moscon, Cioni, Fausto pinarello, Eros Poli