Dal Palazzo dei Dogi, in Piazza San Marco, prende il via un viaggio emozionante nella storia di Venezia, per celebrare al meglio i 1600 anni dalla sua Fondazione: un percorso fatto di splendori e momenti di crisi, dai quali la città si è rialzata e rigenerata. È questo il filo conduttore di “Venetia 1600. Nascite e rinascite”, mostra realizzata dalla Fondazione Musei Civici e ospitata a Palazzo Ducale, luogo da cui è stata presentata nella mattinata di oggi, venerdì 3 settembre, in una conferenza alla quale sono intervenuti, tra gli altri, la presidente della Fondazione Muve Maria Cristina Gribaudi e la Direttrice Gabriella Belli. A rappresentare la città presente il sindaco di Venezia. La mostra sarà aperta al pubblico da sabato 4 settembre fino al 25 marzo 2022, a un anno esatto dall’inizio delle celebrazioni di Venezia 1600.

“Venetia 1600. Nascite e rinascite” è curata da Robert Echols, Frederick Ilchman, Gabriele Matino, Andrea Bellieni, con allestimento di Pier Luigi Pizzi e la direzione scientifica di Gabriela Belli. La mostra si sviluppa in 12 sale ospitate nell’appartamento del Doge e parte dalla leggendaria data della sua Fondazione, nel 421, con la posa della prima pietra della Chiesa di San Giacometo a Rivo Alto il giorno dell’Annunciazione alla Madonna. Prosegue raccontando la storia di Venezia da un inedito punto di vista, ripercorrendo i momenti che hanno segnato crisi e rotture seguiti da altrettanti rinnovamenti. “E’ un progetto – ha spiegato Belli – che parla di una città che si è rigenerata combattendo nemici esterni e difficoltà interne, come gli incendi, le inondazioni o la peste. Una città che ad ogni momento di difficoltà ha saputo rispondere portando dei miglioramenti e che oltre a ricostruire le sue bellezze architettoniche è riuscita a rinnovare, ogni volta, la sua organizzazione sociale ed economica”.

“Questa mostra mette in luce – ha proseguito Gribaudi – la natura potente e resiliente di Venezia che, specie in questo momento, può diventare un progetto pilota per lo sviluppo della sostenibilità e dell’economia circolare. E’ un’esposizione che conta su 241 opere d’arte provenienti dalla Fondazione, più pochi altri prestiti. Un motivo per mettere in evidenza il nostro patrimonio e la nostra capacità di fare rete, che ci ha permesso di realizzare questa mostra, pensata e voluta insieme al Comune di Venezia già prima della pandemia e che oggi presentiamo nonostante quello che è successo prima con l’acqua granda e poi con il Covid”. 

Nello specifico, spiegano da Fondazione Muve, si mettono in risalto tappe salienti della storia e dell’identità di Venezia più e più volte chiamata a ridisegnare il suo futuro e ripensare il suo destino, testimoniate dalle opere e dai documenti dei massimi artisti che in laguna hanno operato nell’arco di quasi un millennio – Carpaccio, Bellini, Tiziano, Veronese, Tiepolo, Rosalba Carriera, Guardi e Canaletto, fino a Canova, Hayez, Appiani; e poi Pollock, Vedova, Tancredi, Santomaso – ma anche di tanti architetti, talentuosi uomini d’arte, letterati e musicisti che hanno accompagnato il suo divenire.

La mostra è divisa in 12 sezioni, ripercorse anche nel catalogo pubblicato da Museum Musei, in doppia edizione italiana e inglese : 1) Introduzione, 2) La città eletta , 3) Regina del mare, 4) La città dei mercanti, 5) Renovatio Urbis: Andrea Gritti e gli architetti, 6) L’incendio di Palazzo Ducale, 1577, 7) La peste, 1576 e 1631, 8) Settecento: gloria e caduta della Serenissima, 9) Ottocento, rivoluzione e unificazione, 10) La capitale dell’arte contemporanea, 11) Acqua Granda, 1966, 2019, 12) Venezia e il futuro.

Maggiori informazioni sul sito di Palazzo Ducale.