Un’acidosi metabolica (ovvero una condizione di anomalia del ph sanguigno) si verifica quando l’organismo perde il proprio equilibrio e di conseguenza accumula eccessivamente gli acidi.

In forma leggera questo disturbo può risultare asintomatico ed essere compensato dall’organismo a livello respiratorio o renale. Tuttavia, quando il fenomeno è importante, gli acidi si accumulano nei fluidi e nei tessuti determinando un invecchiamento precoce, ma anche una perdita di massa magra e una diminuzione dei minerali.

Acidosi metabolica: i sintomi

La sintomatologia è molto varia: in presenza di acidosi metabolica, infatti, la persona manifesta senso di affanno e vari disturbi legati alla respirazione, ma può comparire anche senso di confusione, nausea ed eccessiva stanchezza.

Tuttavia, alcuni sintomi possono anche essere di natura diversa. È il caso, ad esempio, di un’eccessiva secchezza della pelle, prurito, mal di testa, inappetenza o anche di un repentino abbassamento dell’udito.

Cause e trattamento

Alla base del disturbo può esserci un eccessivo stress psicofisico, ma anche un’alimentazione scorretta a base di cibi particolarmente acidi. Non va esclusa, tuttavia, anche la presenza di particolari patologie come, ad esempio, diabete o insufficienza renale.

Per individuare la causa effettiva dell’acidosi metabolica il medico analizzerà i valori del ph e prescriverà il trattamento più indicato per il paziente. Tuttavia, a livello preventivo è bene sapere che la dieta incide fortemente sull’insorgere dell’acidosi metabolica: in natura, infatti, esistono alimenti acidificanti e alcalinizzanti.

I carboidrati e le proteine, ad esempio, creano acidosi. Al contrario, i sali minerali sono alcalinizzanti, mentre i grassi sono in genere neutri. Via libera, dunque, a frutta e verdura, avendo cura di integrare nel proprio piano alimentare anche noci, nocciole e pesce. Di contro, deve essere limitato il consumo di dolci, alcolici e latticini.