La Giunta comunale di Venezia ha approvato nei giorni scorsi un nuovo accordo quadro tra il Centro Previsione e Segnalazione Maree, Arpa Veneto e Arpa Friuli Venezia Giulia.

Da diverso tempo il Centro Maree ha dato vita a collaborazioni con questi due enti in occasione di specifici progetti o nello scambio di dati. Negli ultimi anni però si è lavorato per andare oltre agli schemi delle consuete collaborazioni tecniche, cercando di creare una strategia unitaria e condivisa per supportare l’attività ordinaria di ciascuno nella formulazione di previsioni meteorologiche e meteo-marine in base alle specifiche competenze proprie. Questo nuovo accordo ha l’obiettivo di rafforzare e di dare nuovo impulso alla cooperazione tra gli enti.

“L’Accordo – cita il testo del documento approvato – è quindi finalizzato alla realizzazione di un sistema di gestione delle osservazioni, delle informazioni in generale e della modellistica numerica funzionale alla previsione dello stato del mare e della marea per l’area dell’Adriatico settentrionale, con attenzione speciale all’area prospiciente le coste del Veneto e del Friuli Venezia Giulia (…) con particolare attenzione agli eventi estremi, anche ai fini dell’emissione di eventuali segnalazioni e avvisi di competenza”.

“Questo Accordo è probabilmente unico nel suo genere in Italia, tra enti e regioni – afferma Alvise Papa, responsabile del Centro Previsione e Segnalazione Maree del Comune di Venezia – ed è ancora più importante proprio in questi giorni dato che la città continua ad essere interessata da fenomeni mareali assolutamente eccezionali tanto che nei giorni scorsi abbiamo toccato i 102 centimetri segnando un nuovo record storico per il mese di agosto: negli ultimi 150 anni i 100 centimetri erano stati raggiunti solo una volta in questo mese. Questo dimostra l’importanza della previsione che, secondo la normativa vigente, è di competenza della Protezione Civile. L’ Accordo si colloca, quindi, come un ulteriore tassello nel mosaico che già conta importanti collaborazioni con diversi istituti del CNR, con l’ARPA Emilia Romagna, con ISPRA, con il Provveditorato alle Opere Pubbliche, Università di Padova e Università di Trieste, l’Aeronautica Militare, e che, nei prossimi mesi, sarà ulteriormente arricchito. Un quadro di sinergie che in questi anni ha già dato molti frutti proprio nell’affrontare situazioni ed eventi singolari, sicuramente legati ai cosiddetti cambiamenti climatici”.