Alla fine è arrivata l’approvazione del Consiglio regionale: dopo le recenti indiscrezioni sulla soluzione pensata in extremis da Luca Zaia, ossia chiedere aiuto al fondo statale per le grandi infrastrutture regionali, ieri Palazzo Ferro-Fini ha deliberato il suo ok alla reintroduzione dell’addizionale IRPEF, con cui finanziare gli ultimi 220 milioni necessario allo sblocco del cantiere-Pedemontana.

Dopo 8 anni, così, ritornerà l’odiata sovratassa che graverà su tutti i redditi superiori ai 28.000 euro lordi annui. Stando all’attuale disegno di legge, l’addizionale IRPEF dovrebbe restare circoscritta al 2018, ma non è affatto da escludere una proroga estensiva al 2019.

Questi gli aumenti stabiliti in Giunta Regionale:

  • +1,6% per i redditi nella fascia 28.000-55.000 euro
  • +2% per i RAL nella fascia 55.000-75.000 euro
  • +2,1% sopra i 75.0000

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Inutile aggiungere che l’opposizione si è schierata compatta contro la soluzione fiscale di Palazzo Balbi: il reintegro dell’addizionale IRPEF, de facto, è uno strumento necessario a “finanziare una società privata inadempiente”, come filtrato dalle schiere del PD. Dal canto suo, Zaia si è già difeso a più riprese, spiegando che lasciar morire sul nascere il cantiere di SIS (il consorzio che raggruppa le aziende costruttrici cui inizialmente facevano capo tutte le spese dell’opera) avrebbe comportato danni assai più gravi.