Centinaia di agricoltori sono impegnati nella presentazione delle denunce per danni subiti alle strutture. La fascia interessata va da Verona fino a Belluno, passando per le province di Padova, Vicenza e Treviso.

Coldiretti Veneto evidenzia il sistema di presentazione digitale delle istanze attivato dagli uffici di Avepa per le dichiarazioni delle perdite subite agli impianti dei frutteti e vigneti, reti antigrandine, annessi rustici, serre e ricoveri animali e attrezzi.

“I numeri aumentano di ora in ora – spiegano i tecnici di Coldiretti – e sono ingenti. Stalle scoperchiate e allevamenti avicoli da ristrutturare. Un sistema di protezione delle colture vale da 25 mila di euro a ettaro (modello base) fino a 40 mila il modello più evoluto” – precisano gli esperti. Alla conta si aggiungono anche le centinaia di richieste di calamità per i raccolti perduti di kiwi, uva, tabacco, ortaggi colpiti in special modo nel veronese dopo il primo nubifragio. Valori la cui entità è svariati milioni – sostengono i tecnici di Coldiretti – piante sradicate, frutta dispersa, uva rovinata, tetti smantellati, metri quadri di reti con tiranti e pali strappati, impianti di vigneti e frutteti spezzati, il bilancio purtroppo è senza fine e coinvolge il distretto dell’ortofrutta veronese compresa l’area della bassa, oltre che quello vitivinicolo con la Valpolicella e la zona del Soave.

“Il fatturato agricolo solo scaligero – sottolineano i tecnici di Coldiretti – è di circa 2miliardi di euro (35% del totale regionale). Incalcolabile l’opera di ripristino per frane e smottamenti in montagna e sulle colline che richiede anni e una continua manutenzione. In questo senso la presenza degli agricoltori è di presidio del territorio – ricorda Coldiretti Veneto – purtroppo di fronte ad eventi atmosferici cosi intensi nulla è possibile, neanche l’investimento di massima copertura è riuscito a fermare la furia del maltempo”.