Il pesce è un alimento ricco di importanti sostanze nutritive, tuttavia alcune specie di fatto possono essere portatrici di elementi tossici (come, ad esempio, il mercurio).
Questo rischio potrebbe essere definitivamente azzerato grazie alla tecnologia: gli scienziati, infatti, stanno cercando di ricreare vari esemplari di pesce in laboratorio.
Pesce in laboratorio: i pro e i contro
Quello del mercurio contenuto nel pesce è un problema sempre attuale: se è vero che bisognerebbe ingerirne quantità realmente elevate per arrivare a livelli preoccupanti di tossicità, è altrettanto vero che nei consumatori abituali questa possibilità genera un po’ di timore.
Il pesce in laboratorio andrebbe ad eliminare tale rischio grazie alla biotecnologia avanzata. Nello specifico, infatti, i ricercatori stanno valutando di estrarre delle cellule dal tessuto del pesce e di lasciarle in incubatrice, affinché proliferino. Solo in un secondo momento, dunque, le stesse verranno “strutturate” in modo da assumere la forma prevista dal prodotto che dovrà essere commercializzato.
La futura commercializzazione
In futuro, potrebbero nascere delle linee cellulari per ciascuna specie, così da non dover più prelevare del materiale da organismi viventi. L’obiettivo? Quello di portare in tavola del pesce più sicuro, ecosostenibile e privo di microplastiche e sostanze tossiche.
Naturalmente, i problemi e i dubbi non mancano. Ad esempio, per far crescere le cellule senza contaminazioni facilmente verrebbero utilizzati gli antibiotici, senza contare che- dal punto di vista climatico- i benefici non sarebbero così importanti. L’incubazione delle cellule, infatti, richiede temperature controllate, ottenute mediante energia risultante da combustibili fossili.