Ben quattro italiani su dieci soffrono di allergie primaverili scatenate dai pollini. I dati dell’Anifa (Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’automedicazione) illustrano un quadro davvero ampio di patologie allergiche e di agenti causanti: pollini, polvere, spore, muffe ma anche determinati tipi di cibo, alcuni materiali, acari e altri insetti. Circoscrivendo l’allergia solo ai pollini, minuscoli granellini che servono alle piante per riprodursi e che vengono trasportati tramite aria, acqua e insetti, questi interessano soprattutto l’apparato respiratorio e possono causare dai semplici raffreddori da fieno fino a veri e propri attacchi d’asma. Non solo congestioni nasali e lacrimazione degli occhi quindi, ma nei casi più estremi d’asma si può arrivare allo shock anafilattico e al rischio di morte. Non bisogna quindi sottovalutare il problema.
Esistono diversi sistemi per prevenire e affrontare le reazioni allergiche da polline. Tenere sotto controllo il calendario della fioritura è un primo passaggio: i principali allergeni sono i pollini delle graminacee, della parietaria, delle betullacee, delle oleacee e delle cupressacee. Conoscere le zone in cui si incontrano queste piante e in che periodo i pollini si diffondono nell’aria è già di per sé importante. Bisogna poi saper riconoscere i sintomi tipici: rinorrea acquosa, congestione nasale, bruciore e arrossamento delle congiuntive, lacrimazione, starnuti, prurito al palato, al naso e agli occhi, tosse secca spesso notturna, accompagnata da difficoltà di respiro e da asma bronchiale, riduzione dell’olfatto e del gusto, insonnia, stanchezza, irrequietezza. Riconoscerli è il primo passo per combatterli.
La già citata Anifa ha fornito poi la sua ricetta, le sue regole per combattere al meglio il fenomeno: evitare di uscire, se possibile, durante le giornate secche e ventose, fare la doccia e lavare i capelli quotidianamente per eliminare i granuli pollinici che rimangono intrappolati, usare mascherine di sicurezza durante i lavori all’aperto, quando si viaggi in macchina o in treno evitare i finestini aperti, lavare spesso i pavimenti e ricordare che tappeti, tappezzerie e tendaggi sono luoghi in cui si depositano pollini e polveri difficili da rimuovere.
I bambini sono poi tra le categorie più colpite e bisognose di attenzioni in questo frangente. I dati forniti dall’Ospedale Psichiatrico Bambino Gesù parlano di almeno un milione di giovani sotto i diciotto anni affetti da asma. La struttura è un vero punto di riferimento nella cura e nelle diagnosi delle patologie allergiche (8000 bambini affetti da pollinosi ci vengono curati ogni anno) e si è occupata di creare una specie di decalogo da tenere presente nel periodo da marzo a luglio, dove il rischio allergie raggiunge il suo apice:
- evitare in primavera prati, campi coltivati e terreni incolti;
- evitare, se possibile, nel periodo critico di andare o vivere in campagna e le gite nelle ore mattutine, soprattutto nei giorni di sole con vento e clima secco;
- scegliere le ferie, preferibilmente nel periodo in cui sono più forti i disturbi, per recarsi al mare o in alta montagna;
- preferire per le passeggiate il sottobosco dove il polline è presente con più difficoltà;
- in auto, durante il periodo critico, accendere i sistemi di condizionamento dopo averne verificato la pulizia dei filtri;
- praticare sport preferibilmente in luoghi chiusi, palestre e piscine coperte;
- non tagliare l’erba del prato nel periodo di malessere e non sostare nelle vicinanze quando altri hanno tagliato l’erba;
- nel periodo critico evitare bicicletta e motorino;
- durante la stagione pollinica è consigliabile cambiare i vestiti al rientro a casa, fare lavaggi endonasali, doccia o sciacquare viso e capelli;
- evitare il contatto, durante il periodo critico, con il fumo di tabacco, polveri e pelo di animali.
Un modo altrettanto funzionale per difendersi dal male di stagione è quello dei vaccini. Lo ha spiegato Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù: “Il vaccino è un sistema più che efficace per combattere le allergie. Per evitare il riaffacciarsi dei sintomi è necessario prevenire con farmaci che impediscano al polline respirato di infiammare le mucose. Le cure dovranno poi essere continuate per tutta la stagione di esposizione. Sapendo a cosa si è allergici è inoltre possibile pianificare i tempi della terapia ed è sempre consigliabile per i più piccoli svolgere i test di routine presso i centri allergologici”.
Marco Mattiazzo