Uno dei problemi più grossi del Pronto Soccorso di Treviso sono i codici bianchi e i loro lunghissimi tempi di attesa. Il numero di pazienti che rientra in questo codice è altissimo e possono passare al Pronto Soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso anche 6 ore di attesa prima di vedere un medico e di ricevere le attenzioni di cui necessitano. Per questi motivi il direttore generale dell’Ulss 9, Francesco Benazzi, ha messo in atto un processo di ristrutturazione organizzativa e strutturale di tutto il reparto.
Verranno apportati diversi cambiamenti, ma quello principale sarà la costruzione di un nuovo ambulatorio per i soli codici bianchi che dovrà snellire il lavoro dei medici e degli infermieri riducendo le tempistiche di attesa dei pazienti da 6 a 4 ore. In aggiunta a tale innovazione si avrà un altro ambulatorio per l’Osservazione Breve Intensiva per chi necessita alcune ore di monitoraggio, lo spostamento dell’area di triage e l’ampliamento del Pronto Soccorso dove gli spazi saranno più efficienti organizzativamente e più confortevoli per i pazienti poiché i posti a sedere aumenteranno nella sala d’attesa.
Con il nuovo progetto tecnico-operativo per il reparto così ricostituito ci saranno 5 nuove assunzioni di medici per il Pronto Soccorso. Essi lavoreranno collaborando con i medici di famiglia, che hanno meno di 750 assistiti, disposti a partecipare e nel 2017 interverranno altri infermieri dopo un corso avanzato trimestrale di triage avanzato. I lavori all’interno degli spazi ospedalieri dureranno circa un mese e mezzo senza fermare l’operato della struttura ovviamente, con un investimento di 80 mila euro che dovrebbe vedere i suoi risultati aprendo il nuovo ambulatorio a giugno dell’anno in corso.
Con queste modifiche strutturali e organizzative il paziente arrivato in Pronto Soccorso riceve nell’area di triage il suo codice, se il codice ricevuto è quello bianco sarà indirizzato al nuovo ambulatorio, senza intasare il PS, dove incontrerà un medico che a seconda della problematica potrà prescrivergli un farmaco o reindirizzarlo al medico di base o mandarlo nuovamente al triage per farsi assegnare un nuovo codice in modo da fare degli esami specifici.
Tale servizio durerà fino alla fine dell’anno poiché non è una risposta risolutiva al problema dell’elevato numero di codici
bianchi. La soluzione, reale e richiesta, sarebbe la Medicina di Gruppo Integrata: un’insieme di medici professionisti che agisce attivamente per la comunità del territorio in cui lavoran
Il progetto di Benazzi ha trovato diverse resistenze, soprattutto da parte della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale che inizialmente ha puntato fermamente i piedi. Ma dopo mesi di trattative si è raggiunto un accordo per il quale l’ambulatorio funzionerà a breve, fino alla valutazione del prossimo gennaio. In ogni caso questo percorso è stato tracciato dal direttore generale includendo direttamente gli addetti ai lavori, infatti ha reso partecipi un infermiere e un medico per ogni unità operativa di Pronto Soccorso del Veneto nell’elaborazione del piano riorganizzativo. Come promesso durante la sua candidatura il direttore generale sta tentando di alleggerire i tempi di attesa al Pronto Soccorso di Treviso e lo sta facendo senza fermarsi davanti a polemiche o a critiche. Solo alla fine del servizio, quando arriverà la valutazione finale, sarà possibile capire se questo piano tecnico-organizzativo è utile al suo scopo oppure no.
Erika Marchi