L’agroalimentare veneto rischia di perdere 200 milioni per l’assenza del flusso turistico durante le feste natalizie. E’ la valutazione di Coldiretti Veneto in merito alle previsioni calcolate in base alle presenze di dicembre 2019 di turisti su territorio regionale. Italiani e stranieri, secondo i dati dell’Osservatorio Statistico si sono concentrati nelle province di Venezia, Verona e Padova e a seguire in tutte le altre per visitare siti artistici, musei e le bellezze naturali locali: il crollo delle prenotazioni di quest’anno dovute al loack down in agriturismi, ristoranti, alberghi fa tremare la produzione enogastronomica veneta che fattura oltre 6miliardi in tipicità e denominazioni.
Un Natale e Capodanno senza brindisi e tavolate fuori casa pesa soprattutto per il settore del vino e degli spumanti dove il Prosecco è protagonista indiscusso dei festeggiamenti.
“Con 14 docg, 29 Doc e 10 Igt il Veneto è ai vertici nazionali per produzione (10mln di ettolitri) ed export (2,2 mild) affronta nuovamente uno scenario molto difficile per il settore – dice Giorgio Polegato presidente della Consulta Vitivinicola Coldiretti – sia per le conseguenze della chiusura dei canali Horeca in Italia che per gli effetti della pandemia nei Paesi esteri dove tradizionalmente si apprezzano e si bevono i vini della nostra regione.
Timori anche la tipologia rose’ con 14 milioni di bottiglie sul mercato – sottolinea Coldiretti – che rappresentano un importante arricchimento per il vino italiano piu’ esportato al mondo con un valore delle vendite di 533 milioni di euro nei primi sette mesi del 2020 nonostante le difficoltà determinate dal Covid sugli scambi commerciali nazionali e sulle vendite delle ristorazione con lo stop a party e cerimonie “A livello nazionale la Coldiretti è impegnata nella campagna #iobevoitaliano per promuovere gli acquisti ma serve anche sostenere con massicci investimenti pubblici e privati la ripresa delle esportazioni con il vino che è un elemento di traino dell’intero Made in Italy sui mercati mondiali” ha concluso il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “serve un piano strategico per l’internazionalizzazione necessaria per sostenere la ripresa come abbiamo avuto la possibilità di illustrare al Capo dello Stato Sergio Mattarella nell’incontro che ci ha concesso”.